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La crisi energetica in Venezuela determinata dalla siccità costringe il governo a limitare a due i giorni lavorativi nel settore pubblico.
A causa della crisi energetica in Venezuela, la settimana lavorativa nel settore pubblico durerà due giorni, dal lunedì al martedì. Lo ha reso noto il governo di Caracas nel tentativo di far fronte alla mancanza di elettricità.
Los funcionarios de Venezuela trabajarán sólo dos días a la semana para ahorrar energía. https://t.co/oQmOBXp75M
El socialismo del S.XXI.
— Cristina Seguí (@CristinaSegui_) 27 aprile 2016
Il vicepresidente Aristobulo Isturiz ha annunciato che i dipendenti pubblici – circa 2,8 milioni di persone – lavoreranno solo due giorni a settimana finché la crisi, determinata dalla peggiore siccità degli ultimi 40 anni, non sarà superata. “Nel settore pubblico non si lavorerà i mercoledì, i giovedì e i venerdì eccetto per i compiti necessari e fondamentali”, ha detto Isturiz.
lololol but the gov’t does everything so well. Venezuela reduce la semana laboral a lunes y martes https://t.co/5d5ELbCGW1 via @el_pais — Jacob Ames (@ames_not_james) 27 aprile 2016
La siccità causata dal fenomeno El Niño ha reso inservibile la centrale idroelettrica di Guri nello stato di Bolivar, che assicura il 70 per cento dell’energia del paese. Lo scorso 6 aprile, il presidente Nicolas Maduro aveva già annunciato che negli uffici e nelle aziende pubbliche del paese non si sarebbe lavorato il venerdì nei mesi di aprile e maggio, per ridurre il consumo di elettricità. Tra le altre misure già prese inoltre, il governo ha ordinato ai centri commerciali di ridurre gli orari di apertura, mentre dal primo maggio entrerà in vigore una nuova ora legale con le lancette spostate avanti di mezz’ora. La crisi energetica ha imposto una chiusura delle scuole il venerdì e razionamenti elettrici in tutte le regioni del paese.
Sector público en Venezuela solo trabajará dos días a la semana por crisis eléctrica https://t.co/Ge4PAzMJGb pic.twitter.com/SAdgbpPBCC
— Vanguardia Liberal (@vanguardiacom) 26 aprile 2016
La mancanza di energie ha acuito una crisi economica latente della quale uomini d’affari e politici dell’opposizione accusano la cattiva gestione economica del governo. In molti sostengono che le severe politiche di controllo sugli scambi valutari, inaugurate dal defunto presidente Hugo Chavez nel 2003 hanno avuto conseguenze catastrofiche sull’economia nazionale. Come se non bastasse, l’economia del primo esportatore di petrolio dell’America Latina e tra i primi produttori a livello mondiale, sta subendo i contraccolpi del crollo dei prezzi del greggio sui mercati internazionali.
Uno scenario che non poteva non avere riflessi sulla scena politica: è di poche ore fa la decisione della Corte suprema venezuelana, di rigettare gli emendamenti costituzionali votati dal Parlamento per ridurre la durata del mandato del presidente Maduro da sei a quattro anni. L’opposizione, comunque, ha già annunciato battaglia e ha fatto sapere che presenterà proposte di legge e referendum fino a quando l’esecutivo di Caracas non cadrà.
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