Le religioni del mondo a Bologna per proteggere il pianeta e combattere i cambiamenti climatici

I leader religiosi del mondo si sono incontrati in un dialogo interreligioso a Bologna per impegnarsi e chiedere ai ministri dell’Ambiente al G7 di proteggere il Pianeta.

di Connect4Climate

Cattolici, musulmani, ebrei, induisti e buddhisti hanno a cuore lo stesso obiettivo: proteggere “la nostra casa comune”. Questo è stato il punto di partenza del dialogo interreligioso tenutosi a Bologna nell’ambito di #All4TheGreen, settimana organizzata da Connect4Climate in occasione del G7 Ambiente e al quale hanno partecipato insigni leader religiosi.

Gli obiettivi del dialogo interreligioso

Connect4Climate, Earth day network e il ministro dell’Ambiente hanno chiesto ai leader religiosi di assumersi la responsabilità di impegnarsi per raggiungere obiettivi ben determinati, contenuti nella Carta dei valori e delle azioni. Il momento della firma è stato sicuramente molto significativo e suggestivo e, in un periodo come quello che stiamo vivendo, assume un significato ancora più particolare.

dialogo interreligioso g7
Il dialogo interreligioso al G7 di Bologna © Connect4Climate

Cosa dice la Carta dei valori e delle azioni

“In qualità di leader religiosi, siamo pronti a lavorare con i governi del G7 e a supportare pubblicamente la vostra azione positiva e vigorosa per combattere il cambiamento climatico e proteggere il pianeta, per noi e per le generazioni future. Riconosciamo e ci congratuliamo per l’impegno e le azioni già portate avanti da individui, aziende, città è governi regionali. Speriamo che questa carta porti ad un maggiore dialogo e intervento che possa rafforzare un crescente movimento interreligioso in lotta ai cambiamenti climatici e a protezione del pianeta. Osserveremo, lavoreremo e faremo pressione affinché vengano realizzati grandi progressi a partire da ora, fino al nuovo meeting del G7 nel 2018. Ora è tempo che il mondo passi ad un’economia a emissioni ridotte, resiliente e sostenibile”.

I cambiamenti climatici sono un problema sociale, economico e culturale, che incide su fenomeni come la povertà e l’immigrazione, causata dalla desertificazione, dalla mancanza di acqua e risorse, dai disastri naturali. Il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti ha aperto il dialogo sottolineando proprio questo aspetto: si parla “dell’uomo e della relazione che c’è fra l’uomo e il pianeta” e la mancata tutela dell’ambiente porta automaticamente alla disuguaglianza sociale. Anche il sindaco di Bologna ha aggiunto che “le sofferenze dell’uomo sono del mondo e le sofferenze del mondo sono dell’uomo”.

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La firma della Carta durante il dialogo interreligioso a Bologna © Connect4Climate

Pur appartenendo a religioni diverse, è possibile lavorare insieme e superare i conflitti in nome di una volontà comune. “Le religioni non sono il problema, ma sono la soluzione” aveva affermato papa Francesco durante il suo viaggio in Egitto, come ricorda monsignor Zuppi, arcivescovo della città di Bologna. Lo stesso Papa Francesco aveva dimostrato di essere molto impegnato sul fronte della protezione ambientale e della lotta al mutamento climatico, con l’enciclica Laudato si’. “I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”.

Purtroppo, il fatto che il papa abbia donato a Donald Trump una copia dell’enciclica non è bastato a farlo desistere dalla volontà di uscire dall’accordo di Parigi. Questo, tuttavia, non ferma l’avanzata del movimento per la salvaguardia del nostro pianeta, e al quale questi grandi leader religiosi continuano a contribuire: il presidente della commissione Esteri del senato Pierferdinando Casini ha affermato con vigore che senza il contributo delle religioni è difficile vincere la battaglia. “Dio ama l’ambiente e vuole che i popoli lo difendano”.

La firma della Carta durante il dialogo interreligioso a Bologna
La firma della Carta durante il dialogo interreligioso a Bologna © Connect4Climate

Le religioni e la protezione dell’ambiente  

È straordinario pensare che la tutela del nostro pianeta e delle specie che lo abitano sia così importante per tutte le religioni. Ognuna di esse, a suo modo, afferma la dignità dell’individuo in relazione al bene comune: si tratta di un elemento di unione, che non vuole cancellare le differenze, bensì esaltarle e creare così un movimento ancora più forte, nel quale nessuno si senta escluso e al quale tutti possono contribuire. La religione permette di soddisfare il proprio senso di appartenenza e avere un obiettivo comune amplifica questo sentimento. Obiettivo che comunque è impossibile non prendere in considerazione, perché i custodi di cui la Terra ha bisogno siamo proprio noi, ognuno di noi.

E non si tratta di un’idea astratta che poi risulta difficile mettere in pratica: lo hanno dimostrato ancora di più gli eventi che si sono tenuti nell’ambito di #All4TheGreen, che hanno mostrato come esistano già molte realtà impegnate sul fronte della sostenibilità, dalle energie rinnovabili al riciclo e al riutilizzo delle risorse. Si tratta anche di piccole realtà, non solamente di grandi aziende: questo significa che basta poco per realizzare qualcosa di concreto. I bambini e i giovani, poi, hanno l’opportunità di crescere circondati da queste realtà innovative, e di sviluppare così una mentalità differente, già rivolta al cambiamento. Si tratta di una grande fonte di speranza, che necessita di essere alimentata attraverso l’esempio: se sono molte le persone a comportarsi in un determinato modo e a condividere certi valori, sarà più facile che anche gli altri siano spinti a fare lo stesso.

La firma della Carta durante il dialogo interreligioso
La firma della Carta durante il dialogo interreligioso © Connect4Climate

Per proteggere il Pianeta, la nostra casa comune, serve un cambiamento sociologico e culturale

La Terra appartiene a tutti noi. La conservazione ambientale non ha a che fare con le credenze di un individuo, ma riguarda tutti. Se avviene un cambiamento di paradigma, le persone cominciano a comportarsi allo stesso modo, e la piccola percentuale di coloro che non condivide le stesse idee, viene spinta a cambiare le proprie abitudini. Si giunge in questo modo a un mutamento nel comportamento collettivo della popolazione. La religione ha un’influenza molto potente sugli individui. Durante un periodo impegnativo per le religioni mondiali, il dialogo interreligioso tra i leader è importante per trovare un terreno comune tra le diverse fedi, in modo da lavorare insieme e giungere ad un accordo riguardo le azioni future che incoraggino la cooperazione ambientale e la pace globale.

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