Le vite straordinarie della docuserie Stories of a generation arrivano su Netflix da Natale

Dal 25 dicembre arriva su Netflix la docuserie Stories of a Generation con Papa Francesco. Un giro intorno al mondo per parlare di amore, sogni, lotte e lavoro.

Un regista famoso, uno scienziato da Nobel, una paracadutista 89enne e una levatrice messicana. Sono solo alcuni dei protagonisti della nuova docuserie in 4 episodi Stories of a Generation con Papa Francesco, di Simona Ercolani (con la consulenza editoriale di Antonio Spadaro e prodotta da Stand by me) in streaming su Netflix dal 25 dicembre.

Ispirata al pluripremiato libro Sharing the wisdom of time (La saggezza del tempo), scritto da Papa Francesco e a cura di Padre Antonio Spadaro (edito da Loyola Press e in Italia da Marsilio), questa serie offre insieme un racconto corale e un ponte tra le generazioni. Proprio questa intenzione di creare un legame tra giovani e anziani era stata all’origine anche del libro voluto dal pontefice, convinto dell’importanza di valorizzare “gli anziani come serbatoi di saggezza e memoria storica, le cui intuizioni offriranno alle generazioni future la comprensione e la direzione necessarie”.

Per camminare verso il futuro, abbiamo bisogno del passato.

Papa Francesco

Non è dunque un caso se la realizzazione della docuserie è stata affidata a giovani filmaker under 30 che per un anno hanno attraversato il mondo per cercare e raccontare le storie di uomini e donne ultrasettantenni, con esperienze e “vite capaci di ispirare la nostra“, come cita la tagline della serie. È così che personaggi celebri o, per lo più, sconosciuti hanno accettato di condividere e raccontare la propria vita, segnata da eventi straordinari, grandi dolori e imprese eccezionali, per lasciare una sorta di testamento spirituale ai più giovani. Un lascito prezioso in grado di ispirare le nuove generazioni, attraverso valori universali e condivisi dagli uomini e dalle donne di tutti i luoghi e di tutte le epoche.

I temi e i protagonisti di Stories of a Generation

L’amore, i sogni, la lotta, il lavoro. Su questi temi si snodano i quattro episodi, cuciti insieme dal dialogo tra Papa Francesco e Padre Antonio Spadaro. Uno scambio fatto di racconti, foto e aneddoti personali, raccontati dal pontefice sia nelle vesti di guida spirituale che in quelle di Jorge Mario Begoglio, come uomo tra gli uomini, desideroso di condividere coi più giovani i suoi ricordi e i suoi sogni d’infanzia e gioventù.

Martin e Francesca Scorsese
Martin Scorsese intervistato da sua figlia Francesca © Netflix

Stories of a Generation non è un documentario su Papa Francesco, ma un racconto corale commovente e pieno di storie che meritano di essere conosciute. Un racconto capace di valorizzare una fase della vita che raramente trova spazio sui media: quella terza età che il mondo tende ad accantonare e dimenticare, ma che qui appare come un tesoro da riscoprire. Una fonte cui attingere per imparare ad amare, a sognare, a lottare e a lavorare, mettendosi in gioco fino in fondo. Come ha fatto Martin Scorsese, grande regista di fama internazionale che qui si apre a un racconto intimo, dialogando con la figlia Francesca Scorsese, regista e attrice. Guidato da lei il cineasta ripercorre, con grande emozione e sincerità, alcuni momenti cruciali della sua vita. È così che dietro al Martin Scorsese regista di successi come Toro scatenato e The Departed, conosciamo anche il Martin Scorsese marito e padre, con i suoi rimpianti e la sua grande capacità di amare.

stories of a generation
La famosa etologa e ambientalista inglese Dr. Jane Goodall rivela i segreti dei suoi studi che hanno rivoluzionato il modo di rapportarsi dell’uomo con gli animali © Netflix

Nel primo episodio della serie, dedicato all’amore, troviamo anche la celebre etologa e ambientalista inglese Jane Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di pace Onu, che qui ripercorre i suoi rivoluzionari studi che hanno trasformato per sempre la percezione e il modo in cui gli esseri umani si relazionano agli animali. Meno famosa delle prime, ma particolarmente commovente è la storia di Vito Fiorino, un uomo che nel 2013 salvò 47 naufraghi al largo di Lampedusa, durante un’uscita in barca. Un evento sconvolgente che da allora stravolse la sua vita, offrendogli, in un certo senso, la possibilità di una rinascita.

Vito Fiorino
Vito Fiorino, protagonista dell’episodio dedicato all’amore, nel 2013 salvò 47 naufraghi al largo di Lampedusa © Netflix

Sogni e lotte per costruire ponti tra le generazioni

I successivi episodi di Stories of a generation parlano di sogni e lotte che da sempre accompagnano la storia dell’umanità. Tra queste c’è la testimonianza dello scienziato neozelandese David Lowe, fra i primi a denunciare il riscaldamento globale e  tra gli autori del celebre rapporto dell’Ipcc (comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’Onu) che nel 2007 ricevette il premio Nobel per la pace, insieme ad Al Gore. Il suo sogno è fin da allora “quello di rendere questo pianeta un posto migliore”. A dargli speranza oggi, a 75 anni compiuti, sono altri sognatori come lui: quei giovani attivisti che in questi anni hanno stravolto le agende della politica mondiale e insieme ai quali lo stesso Lowe oggi scende in piazza per chiedere la giustizia climatica. Un esempio chiaro dell’importanza di alimentare reciprocamente la propria capacità di sognare tra gli anziani e i giovani come, sottolineato anche da Papa Francesco nel corso di questo episodio.

Papa Francesco
Papa Francesco durante le riprese dell’intervista di Antonio Spadaro per la serie in Vaticano © Netflix

Realizzare un sogno a volte significa anche poter sanare un’antica ferita o ricucire strappi del passato. È il caso dell’americana Betty Kilby che, ripercorrendo le orme del suo drammatico passato, decide di incontrare la discendente della famiglia che teneva in schiavitù i suoi antenati. Attraverso di lei si avvera così uno dei grandi sogni di Martin Luther King: quello pronunciato nel celebre discorso I have a dream, tenuto al termine della marcia di protesta di Washington del 1963. “Io ho davanti a me un sogno”, dichiarò allora il leader delle battaglie per i diritti civili dei neri negli Stati Uniti, “che un giorno i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza”.

Sogni di un’intera generazione che si fondono a sogni personali. Come quello della spagnola Montserrat Mechò che a 89 anni decide di lanciarsi ancora una volta con il paracadute. Un salto nel vuoto con cui la donna cerca da anni di colmare un altro vuoto: quello lasciato nella sua vita dalla morte di suo figlio Edoardo, sognando, in quel cielo limpido e infinito, di poterlo sentire finalmente più vicino.

Ci sono i sogni e ci sono le lotte a esprimere i tratti universali della nostra umanità. Piccole e grandi battaglie di chi ha dedicato la propria vita a rivendicare diritti, a conquistarsi un futuro o a combattere per una giusta causa. Come Austra Bertha Flores, la prima donna sindaca dell’Honduras, da sempre al fianco dei più deboli del suo Paese e in prima linea per assicurare alla giustizia i mandanti dell’omicidio di sua figlia, l’ambientalista e attivista Berta Cacéres. O come il fotografo sudafricano Omar Badsha, per tutta la vita impegnato a guidare la lotta contro il regime razzista dell’Apartheid e ora alle prese con una nuova missione personale, per mantenere un’antica promessa.

Trinh Ngoc
Trinh Ngoc è un calzolaio vietnamita di 90 anni tra i protagonisti dell’episodio della serie dedicato al lavoro © Netflix

Il lavoro, massima espressione di creatività

La serie Stories of a generation dedica il suo capitolo conclusivo al tema del lavoro. Il lavoro come espressione massima della creatività umana, capace di dare dignità e speranza in ogni circostanza. È così che davanti all’obiettivo ritroviamo Martin Scorsese che, intervistato da sua figlia, rivela le origini della sua vocazione per il cinema, arrivata dopo quella con cui inizialmente il regista italo americano aveva deciso di farsi prete. L’episodio ci porta poi in Nigeria, a conoscere Nike Okundaye, una delle artiste africane più conosciute al mondo, che racconta il suo difficile passato, di povertà e sottomissione, stravolto grazie al suo coraggio e al suo talento.

Dona Natalia
Dona Natalia è una “partera” (levatrice in spagnolo) messicana di 73 anni. Ha assistito oltre 3000 parti © Netflix

Dall’Africa voliamo in Messico, dove Dona Natalia (nomen omen) ci parla del suo lavoro da “partera” (levatrice) come una vera vocazione che le ha permesso di veder nascere oltre tremila bambini, anche in condizioni precarie e di estrema povertà. Alle storie si intrecciano fino alla fine i racconti di Papa Francesco, che, con grande spontaneità, rivela le sue prime esperienze lavorative e sottolinea l’importanza di saper “armonizzare fantasia, prospettiva e tenacia” per un lavoro che possa essere davvero produttivo.

Felipe Pomar, stories of a generation
Felipe Pomar è il primo campione mondiale di surf negli anni ‘60 © Netflix

Stories of a generation è una docuserie piena di speranza che, affrontando temi universali e abbracciando tutto il pianeta, tocca nel profondo ciascuno di noi, ispirando valori di fratellanza, pace e cooperazione. E lo fa senza moralismi, ma attraverso i volti, le parole e la vita di persone vere, che si avvicinano al tramonto della propria esistenza lasciandoci in eredità i loro sogni, le loro lotte e la loro grande capacità di amare.

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