Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
I dossi rallentatori nascono con l’obiettivo di ridurre la velocità dei veicoli nei centri abitati o in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e hanno conosciuto, specie negli ultimi anni, una straordinaria diffusione. Poco amati dagli automobilisti, e in alcuni casi anche dai ciclisti, svolgono una funzione essenziale nelle zone con il maggior rischio d’investimento o incidente.
I dossi rallentatori nascono con l’obiettivo di ridurre la velocità dei veicoli nei centri abitati o in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e hanno conosciuto, specie negli ultimi anni, una straordinaria diffusione. Poco amati dagli automobilisti, e in alcuni casi anche dai ciclisti, svolgono una funzione essenziale nelle zone con il maggior rischio d’investimento o incidente. Da domani, però, avranno anche una nuova funzione: produrre energia.
Lybra è il dosso rallentatore che trasforma il traffico in energia. Progettato dalla startup milanese Underground Power, attiva dal 2011 nel campo delle rinnovabili, è in grado d’immagazzinare e rilasciare, in un secondo tempo, l’energia cinetica generata dalle auto in fase di frenata. Una sorta di fonte non convenzionale a basso impatto ambientale, capace di mitigare gli effetti dell’elevata concentrazione di vetture in alcune zone nevralgiche; si pensi, in proposito, agli ingressi dei centri commerciali o alle corsie di incolonnamento in prossimità dei caselli autostradali. Lungo una strada mediamente trafficata, secondo i calcoli dell’azienda, un impianto con uno sviluppo in lunghezza di dieci metri genera l’energia sufficiente per soddisfare le esigenze di quaranta abitazioni.
Realizzato in acciaio e ricoperto da uno strato di gomma riciclata, ricavata dagli pneumatici usati, l’innovativo dosso rallentatore è costituito da moduli componibili lunghi un metro e larghi tre metri con un’altezza massima di dieci centimetri; uno spessore tale da non costituire un pericolo per pedoni e ciclisti. Obiettivo, quest’ultimo, cui concorre il parziale interramento del dispositivo, così da ridurne l’incidenza. In sostanza, la sensazione è quella di viaggiare su di un tratto di pavé. Sperimentato dal comune di Concorezzo, in provincia di Monza e della Brianza, e all’interno di un grande centro commerciale nel milanese, ha ottenuto risultati soddisfacenti, generando sino a cento mWh all’anno grazie al passaggio di una media giornaliera di 8.500 auto. Prestazioni equivalenti a un impianto fotovoltaico da 80 kW forte di non meno di 600 metri quadrati di pannelli solari.
Uno dei punti di forza di Lybra è l’introduzione nel quotidiano di una soluzione smart ed ecocompatibile che non altera le abitudini delle persone. Anzi, opera indipendentemente dalla consapevolezza degli automobilisti e senza doverli educare a un corretto utilizzo dell’infrastruttura. Caratteristiche che fanno del dosso rallentatore brianzolo un ritrovato applicabile ovunque, in ambito tanto pubblico quanto privato, con la possibilità, soddisfatti i bisogni primari d’energia, d’immettere la carica in eccesso nella rete nazionale. Il progetto ha riscontrato un notevole interesse e, dopo le prime applicazioni in Italia, sarà esportato nel mondo. Del resto, produrre kWh grazie al semplice passaggio delle auto fa gola a tutti…
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