
Un gruppo di suore della Pennsylvania è sceso in strada, letteralmente, per protestare contro l’arrivo di un gasdotto nella loro proprietà. Ecco la storia delle religiose a che lottano per l’ambiente.
Gli attivisti di Exctintion Rebellion occupano l’ingresso dell’unico sito britannico di fracking, chiedendo al governo di cessare le attività che sono in netto contrasto con la crisi climatica.
Extinction Rebellion, con una manifestazione contro quella che definiscono la “fiorente catastrofe” del riscaldamento globale, ha bloccato l’accesso all’unico sito di fracking attivo nel Regno Unito.
I manifestanti del gruppo ambientalista si sono riuniti fuori dal sito di estrazione del gas di scisto vicino a Blackpool, portandosi una barca gialla che riporta la scritta: “Il Pianeta prima del profitto”.
L’iniziativa è stata promossa con l’intento di rammentare al governo il pesante impatto del fracking sui cambiamenti climatici, sull’inquinamento ambientale e sulla salute umana.
L’azione di protesta arriva 15 giorni dopo che è stato registrato un terremoto di magnitudo 2,9 legato alle attività di fracking con effetti sulle abitazioni presenti per alcuni chilometri attorno al sito di estrazione.
Un portavoce di Extinction Rebellion ha detto che l’obiettivo della manifestazione era quello di sottolineare “la consapevole, cinica inazione del governo in risposta a un’emergenza climatica e ecologica”. La scienza è chiara, dicono i manifestanti, il mondo deve allontanarsi urgentemente da un sistema di consumo e distruzione in continua crescita, totalmente fondato e dipendente dai combustibili fossili. Nonostante ciò il governo è determinato a trovare e sfruttare nuove riserve, sostenendo aziende come Cuadrilla che gestisce il sito di fracking britannico e che vuole aprire un nuovo giacimento di gas nel nord del Paese.
Gli attivisti, in una loro dichiarazione, fanno sapere di essere “al fianco di quelle comunità che hanno resistito tenacemente e pacificamente a questa situazione per anni. Hanno cercato di difendersi dalla minaccia che il fracking rappresenta per l’aria e l’acqua, la loro salute, la loro terra, comprese le loro case, come dimostrato dalle recenti scosse”.
L’azienda energetica Cuadrilla ha fatto sapere che le sue operazioni non sono state influenzate dalla protesta e che le attività di estrazione sono continuate. “Non abbiamo alcuna obiezione nei confronti della protesta pacifica e rispettosa della legge, ma riteniamo che i nostri vicini, gli automobilisti che percorrono la strada trafficata, il nostro personale e i nostri appaltatori dovrebbero anche essere in grado di svolgere la loro attività senza interruzioni, disagi o intimidazioni”, ha detto un portavoce di Cuadrilla secondo cui il gas di scisto “potrebbe essere una risorsa molto importante per il Lancashire e il Regno Unito e, nonostante la fratturazione idraulica è attualmente sospesa, vorremmo comunque continuare il nostro lavoro per dimostrare le sue potenzialità”.
Leggi anche Cos’è il fracking (o fratturazione idraulica)
Le attività di fracking nel Regno Unito erano riprese nel 2018 dopo che erano state bloccate per sette anni a causa di due terremoti di 2,3 e 1,5 magnitudo. Il 26 agosto scorso l’estrazione di fracking è stata nuovamente sospesa poiché è stato registrato nel sito un nuovo terremoto di magnitudo 2,9.
Let’s hope that time has already run out for them. There is absolutely no public licence and fracking and Climate Change targets are completely incompatible. https://t.co/Z4dKNkSvlW
— Preston New Road (@NoFrackLancs) April 23, 2019
Secondo Exctinction Rebellion il governo conservatore britannico sostiene il fracking come un modo per risolvere il fabbisogno energetico del Regno Unito e i ministri stanno valutando la possibilità di allentare le regole di salvaguardia che attualmente impongono il blocco immediato delle attività se si registra anche solo una scossa di magnitudo 0,5.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un gruppo di suore della Pennsylvania è sceso in strada, letteralmente, per protestare contro l’arrivo di un gasdotto nella loro proprietà. Ecco la storia delle religiose a che lottano per l’ambiente.
La corte ha stabilito che il governo ha, deliberatamente e colpevolmente, omesso di prendere in considerazione i recenti sviluppi scientifici.
Irriverente, audace e ribelle di natura, Vivienne Westwood ha trasformato la moda in un mezzo per richiamare l’attenzione sui cambiamenti climatici e non solo.
Dal nuovo giacimento, chiamato Johan Sverdrup, la Norvegia potrebbe estrarre quasi 3 miliardi di barili di petrolio. Di qui al 2070.
Una fabbrica del consenso che spende milioni per pubblicità mirate a indebolire le campagne e le misure necessarie a contrastare i cambiamenti climatici.
Un report punta il dito su 20 colossi dei combustibili fossili: a loro è imputabile il 35 per cento delle emissioni che hanno portato all’emergenza climatica.
Google lancia un grande piano di investimenti in rinnovabili per arrivare a 5.500 MW equivalente a un milione di tetti fotovoltaici.
Nel 2018 la capacità rinnovabile installata è ferma al 60%, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia. Con questo trend di crescita non raggiungeremo mai gli obiettivi per la riduzione della CO2.
La stilista britannica Vivienne Westwood continua la sua protesta contro i politici poco inclini alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici.