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Le emozioni della Formula E nell’E-Prix di Roma
L’E-Prix di Roma della Formula E ha mantenuto le aspettative dei romani e di tutto il mondo: una gara avvincente con colpi di scena lungo il percorso monumentale nel quartiere Eur. Vince Sam Bird su Ds Virgin Racing.
Finalmente la Formula E è arrivata a Roma, mostrando lo spettacolo delle vetture da corsa che usano l’energia elettrica al posto della benzina. Il 14 aprile 2018 diventa così una data importante per la capitale d’Italia e per il Paese, accogliendo nel quartiere Eur l’E-Prix di Roma e il campionato mondiale Abb Formula E.
E-Prix Roma, il percorso capitolino della Formula E
Con 2,84 chilometri, ventuno curve per ventuno giri il circuito cittadino dell’Eur diventa il secondo più lungo della Formula E, passando su un tratto di viale Cristoforo Colombo e vicino al Colosseo Quadrato e all’obelisco di piazza Guglielmo Marconi. Un percorso tecnico, con molti angoli e chicane che dovrebbero dare filo da torcere ai piloti in gara. Tra le strade del quartiere Eur interessate troviamo Viale dell’Arte, Viale dell’Artigianato, Via delle Tre Fontane, viale dell’Agricoltura e Via Ciro il Grande.
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Dopo il via si affronta la prima curva accanto alla Nuvola di Fuksas, il percorso a sinistra e la pit lane a destra circondano il Palazzo dei Congressi. Dopo alcune curve si supera il Salone delle Fontane per poi raggiungere l’obelisco di Marconi, per poi ritrovarsi all’arrivo all’altezza del Palazzo dell’Arte moderna.
Wait for the jump! ?#RomeEPrix pic.twitter.com/b8vSi6CrON
— ABB Formula E (@FIAFormulaE) 14 aprile 2018
E-Prix Roma, l’entusiamo dei piloti
Alcuni dei piloti in gara hanno potuto fare un giro con i loro bolidi elettrici sulle strade di Roma e sono subito sembrati entusiasti di questo nuovo gran premio del campionato. “È eccitante avere una nuova gara in calendario, Roma è una città iconica”, ha affermato Daniel Abt, a cui fa seguito un altro pilota Oliver Turvey: “È grande il fatto di aver portato la Formula E in Italia e in particolare a Roma, una città piena di storia e una delle più belle del mondo”. “I fan italiani sono appassionati di motori, urlano e vibrano di emozioni”, sostiene il compagno di squadra di Abt Lucas di Grassi. Il pilota brasiliano, vincitore dell’edizione 2016-2017, ammette con orgoglio di avere origini italiane e anche il passaporto.
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Formula E a Roma, l’evoluzione della giornata e della gara
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La mattina ha già visto la realizzazione delle due sessioni di prove libere, le qualifiche alle 12:00 e la Super Pole Formula E. Alle 16 l’inizio della gara. Un finale di gara emozionante con tre piloti a contendersi la vittoria, Bird, Evans e Di Grassi, anche lui vincitore di un Fan boost. Numerosi sorpassi tra i tre contendenti. All’ultimo però il terzo posto è stato conquistato da Andre Lotterer che è riuscito a superare Evans. La discesa finale lungo via Cristoforo Colombo ha incoronato vincitore Sam Bird, Di Grassi secondo e terzo Lotterer.
A guidare le prove libere è stata la Panasonic Jaguar Racing di Nelson Piquet Jr, seguito dalla DS Virgin Racing di Sam Bird e dall’altra Jaguar di Mitch Evans. La pole position è stata invece conquistata dal pilota svedese Felix Rosenqvist della Mahindra Racing, seguito da Sam Bird e da Mitch Evans. Rosenqvist arriva davanti a tutti con il tempo di 1:36:311, un secondo più lento del suo tempo delle prove libere, il migliore di tutti finora con 1:35.467.
Il pilota svedese è stato sfortunato poiché costretto al ritiro causa danneggiamento delle sospensioni. Durante la gara il Fan boost, ovvero la possibilità di usufruire di un periodo di maggiore potenza e velocità della macchina, se lo è aggiudicato il pilota italiano Luca Filippi, soprattutto grazie alle votazioni dei fan italiani.
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Formula E, nuova tecnologia per l’auto elettrica
La Formula E è stata una scommessa vinta ma inizialmente accolta tiepidamente, soprattutto dai puristi che non riuscivano ad accettare i motori elettrici silenziosi. Le prestazioni sono comunque elevate e senza inquinamento atmosferico. Importante la ricerca nel settore delle auto elettriche, ormai diventate una realtà importante in alcuni Paesi europei come la Norvegia.
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