Campionato Formula E: ecco le monoposto elettriche

Il gran premio di formula E si corre con auto elettriche in città di tutto il mondo: appassiona gli sportivi, avvicina i neofiti e porta innovazione nella mobilità elettrica

Sfrecciano in centro e nei parchi urbani le auto dell’ePrix, a voler sottolineare che c’è qualcosa di nuovo nell’aria. La prima novità arriva subito all’orecchio: addio rombo, il rumore delle e-cars è più simile a un sibilo. Perché tutte le monoposto che gareggiano nella Formula E sono elettriche.

Il campionato di Formula E e il calendario fanno parte della Fia (Fedarazione internazionale dell’automobilismo) e vede partecipare molte tra case automobilistiche e piloti provenienti dalla Formula Uno. Ha avuto il via nel 2014 per la prima volta. A vincere l’edizione 2016-2017 è stato il pilota brasiliano Lucas Di Grassi.

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Formula E, ora le monoposto del gran premio elettrico sfrecciano in città © Jed Leicester LAT Formula E/Getty Images

Ma quel che più conta è l’inquinamento dell’aria: zero. La propulsione a motore elettrico fa di questi concentrati di tecnologia dei mezzi interessanti per chi vuole portare il messaggio della sostenibilità un passo più avanti: anche nell’automobilismo professionale è chiaro che occorre modificare qualcosa.

Formula E, ora le monoposto del gran premio elettrico sfrecciano in città © Jed Leicester LAT Formula E/Getty Images
Formula E, ora le monoposto del gran premio elettrico sfrecciano in città © Jed Leicester LAT Formula E/Getty Images

La federazione sportiva guarda avanti con le auto elettriche

È infatti la stessa Federazione internazionale dell’automobile (Fia), quella che organizza i gran premi che tutti conosciamo, per intenderci, ad accogliere questo circuito nel proprio calendario, definendo la Formula E un modo per promuoverne la sostenibilità e rappresentare la visione che l’industria dei motori ha del futuro, offrendo al tempo stesso una cornice alla ricerca e sviluppo dei veicoli elettrici. D’altra parte, nello statuto della federazione si legge che obiettivo della Fia è di “promuovere la libertà di movimento attraverso mezzi convenienti, sicuri e puliti”. Per questo la federazione appoggia un sistema di trasporti che risponda a bisogni mutati dei cittadini, tenendo in considerazione aspetti sociali, economici ed ambientali.

Quest’anno l’ePrix è alla sua seconda edizione e vede impegnati nove team con due piloti ciascuno. C’è anche una donna, Simona De Silvestro, svizzera che gareggia per il team americano Andretti.

Le regole del gioco del campionato di Formula E

Ogni pilota ha a disposizione due auto per completare una gara la cui lunghezza può variare tra i 15 e i 60 chilometri. Niente rifornimento, ma al pit stop il pilota salterà da una monoposto all’altra per ripartire con l’auto carica. La potenza del motore è di 200 chilowatt (kW) e la potenza massima in gara è 170 kW, ma il pilota che otterrà dai fan il maggior numero di voti sul sito, riceverà come bonus anche una scarica di 100 chilojoule (kJ) da usare nel corso della competizione. Proprio, come nei videogiochi.

Ad oggi mancano ancora cinque delle undici gare della stagione: già concluse le tappe in Asia, Nord e Sud America, rimangono quelle in Europa e Russia. L’Italia non ha un team proprio e neanche un pilota in gara. Chissà che con una mutata sensibilità verso la mobilità sostenibile, qualcosa non cambi in futuro e un po’ della passione che anima gli italiani per le auto non si riversi anche su questa nuova formula.

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