Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Ci siamo. I motori della Formula SAE si stanno scaldando. E per gli 84 team di giovani studenti di ingegneria (e non solo), oltre 2.600 provenienti da 26 Paesi del mondo, è venuto il momento di entrare nel vivo della manifestazione. Una manifestazione che, vista da dentro, assume sempre più i contorni di un educational,
Ci siamo. I motori della Formula SAE si stanno scaldando. E per gli 84 team di giovani studenti di ingegneria (e non solo), oltre 2.600 provenienti da 26 Paesi del mondo, è venuto il momento di entrare nel vivo della manifestazione. Una manifestazione che, vista da dentro, assume sempre più i contorni di un educational, a metà fra un talent e una competizione dove i motori, ma più in genere la mobilità, sono al centro del palcoscenico. E dove, dopo anni di partecipazione di soli ingegneri, i team si sono sempre più arricchiti di professionalità diverse, con studenti provenienti da aree economiche, di marketing e comunicazione. “Perché la mobilità del futuro – come ci ha confermato anche Raffaele Fregonese, Formula SAE Italy director e membro della giuria– richiederà un approccio sempre più ampio e circolare”.
Ad introdurre uno dei temi più presenti alla Formula SAE, ossia quella guida autonoma che ridefinirà la mobilità del futuro, FCA che ha raccontato ai giovani ingegneri nella serata inaugurale le soluzione driverless allo studio del Gruppo, mostrando durante la cerimonia la simulazione di un parcheggio senza conducente. Un Gruppo – presente all’evento internazionale col brand Abarth – che ha recentemente dichiarato di voler rendere disponibile al pubblico l’auto a guida completamente autonoma (livello 4) nel 2023.
Un viaggio affascinante quello della guida autonoma che vede 6 team che partecipano alla Formula SAE proprio impegnati su questo avvincente fronte. E mentre FCA ha annunciato di voler raggiungere l’obiettivo progressivamente, passando dal livello 2 e 3 di autonomia alla guida nel periodo 2019-2021, anche grazie a partnership strategiche come quella con Waymo, i giovani ingegneri dovranno invece vedersela con investimenti, risorse e dati per convincere la giuria della bontà dei loro progetti autonomi; la guida autonoma è infatti una delle novità di questa edizione di Formula SAE, segno inequivocabile dell’evoluzione in atto nel mondo automotive.
Fra gli eventi della giornata anche l’attesa conferenza di Dallara, dal 2009 main sponsor insieme ad FCA per l’organizzazione della Formula SAE Italy, e sostenitore delle finalità educative e propedeutiche dell’evento.
In Dallara, una delle più importanti realtà specializzate nella progettazione, produzione e sviluppo di vetture da competizione, fra i protagonisti della Formula E, progettano supersportive in fibra di carbonio (come molte auto che partecipano alla competizione), leggere, efficienti. E, ovviamente, velocissime. Come la Dallara Stradale, l’ultima nata della casa di Varano de’ Melegari, un’auto icona per molti dei partecipanti alla Formula SAE.
Così, fra un “pasta party”, le ispezioni tecniche e le necessarie messe a punto delle auto partecipanti, i team dei numerosi atenei in questa prima vera giornata operativa sono impegnati sull’Autodromo “R. Paletti” di Varano de’ Melegari con le prove statiche. Tre le sezioni: Design, Business e Cost, in cui le apposite commissioni verificano alcuni aspetti legati ai progetti presentati: una presentazione nel suo complesso dell’auto, la simulazione di una presentazione del progetto davanti a potenziali investitori e un esercizio sulla sostenibilità economica del progetto, dove i team devono indicare quantità e costi di materiali e componenti utilizzati. Insomma, alla Formula SAE ci si prepara – concretamente – alla mobilità del futuro. L’evento proseguirà fino a domenica 15, vi terremo aggiornati.
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