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Manuela Di Centa, Piero Venturato, Boris Becker, Martina Navratilova, Carl Lewis, Bode Miller, Paavo Nurmi, Lizzie Armitstead: cosa hanno in comune questi grandi atleti? Sono tutti vegetariani.
Niente di meglio di questo palmares, per sfatare il mito secondo
cui la carne è indispensabile per diventare forti e
muscolosi.
Il lavoro muscolare richiede energia, che in un’alimentazione sana
deve essere fornita in massima parte dai carboidrati, presenti
negli alimenti di origine vegetale; è infatti il glicogeno
presente nei muscoli a determinare in gran parte la resistenza allo
sforzo dell’atleta, e i depositi di glicogeno dipendono
dall’assunzione di carboidrati complessi (amidi). Inoltre una dieta
vegetariana ha il vantaggio di ridurre l’accumulo di tossine
metaboliche e la ritenzione idrica, a tutto vantaggio dello
sviluppo e dell’attività muscolare.
Anche il maggiore fabbisogno proteico necessario ad un atleta
può essere largamente soddisfatto semplicemente aumentando
la quantità di cibo assunto. Per fare un esempio, se una
persona “normale” necessita di 0,8 grammi per chilo di peso
corporeo al giorno di proteine, questo fabbisogno per l’atleta
può aumentare fino a 1,2 g/kg; ebbene, un atleta latto-ovo
vegetariano che pesa 80 chili, e che consuma 3600 Kcal al giorno,
ottiene 1.41 g di proteine per Kg di peso corporeo al giorno,
più che a sufficienza per la stragrande maggioranza degli
sportivi.
E il ferro? Devono fare attenzione alle carenze soprattutto i vegani, che non consumano uova e latticini, mentre il problema non si pone per i vegetariani che consumano anche questi alimenti. Persino la vitamina B12, tanto rara negli alimenti vegetali ma essenziale per tutto il metabolismo, è presente (oltre che naturalmente nelle uova e nei latticini) in quantità rilevante in un integratore particolarmente apprezzato dai culturisti e dai sollevatori di pesi: il germe di grano.
L’alimentazione vegetariana sembra in molti casi aumentare la resistenza fisica e le prestazioni che richiedono uno sforzo prolungato, e sono numerosi gli esperimenti condotti in proposito che lo confermerebbero. Un esempio di vita vissuta è quello di Piero Venturato, che a quindici anni soffriva di rachitismo toracico: dopo dieci anni di allenamento e di alimentazione vegetariana è stato il primo italiano a conquistare per due volte il titolo di campione del mondo di culturismo (in tutte le categorie), dopo aver vinto sette titoli italiani e cinque europei.
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