Nel weekend di Natale, una tempesta di neve ha colpito lo stato di New York e poi si allargata al resto degli Stati Uniti.
Il bilancio delle vittime è salito a 50, ma c’è chi parla di addirittura 60.
La città più colpita è stata Buffalo, a nord di New York.
La prolungata tempesta di neve chiamata Elliot, che ha portato neve, forti venti e un’ondata di gelo a partire dallo stato di New York per poi allargarsi a una vasta area degli Stati Uniti, ha causato almeno 50 vittime (la Cnbc parla addirittura di 63 vittime) e ha lasciato migliaia di persone senza elettricità la mattina di Natale.
L’impatto peggiore si è avuto su Buffalo, seconda città più popolosa dello stato di New York al confine con il Canada, dove due metri di neve hanno coperto le strade domenica mattina, rendendole impraticabili, e dove interruzioni di corrente hanno esposto i residenti a disagi e rischi per l’incolumità personale. La raccomandazione che circola in questi giorni è per tutti quella di “rimanere in casa”.
Stare all’aperto porta al congelamento in pochi minuti
Dei 50 decessi legati all’ondata di gelo in corso, 16 si sono verificati nella contea newyorkese di Erie. Alcune di queste persone sono morte congelate alla guida della loro auto, nonostante fosse stato varato il divieto di guida in tutta la contea. Ma le vittime dovute agli incidenti potevano essere molti di più dato che sono almeno 500 gli automobilisti che si sono trovati bloccati nei loro veicoli tra venerdì sera a sabato mattina.
Come segnalato dalle autorità, poi, dei decessi segnalati all’inizio di domenica – con individui di età compresa tra i 26 e i 93 anni – alcuni sono stati trovati in auto mentre altri sono stati trovati per strada, tra i banchi di neve. “In alcune zone, stare all’aperto – ha avvertito il National weather service – potrebbe portare al congelamento in pochi minuti”. Altre due persone sono invece morte in casa perché i soccorsi non sono riusciti a raggiungere le loro abitazioni.
On my approach to Buffalo seeing evidence of our worst-ever storm: large tow trucks buried, and even some snow plows off the road.
Our State crews are out working hard to clear the roads. Reminder to stay home and stay safe as they keep doing their work. pic.twitter.com/HxbrMHxUAH
Le brutali condizioni meteorologiche hanno anche ostacolato i viaggi in aereo durante l’intenso fine settimana festivo, con oltre 5.000 voli cancellati venerdì, più di 3.400 voli cancellati sabato e più di 2.800 cancellati per il giorno di Natale.
Il governatore dello stato di New York Kathy Hochul ha parlato della “tempesta più devastante della storia di Buffalo”. Il presidente Joe Biden ha approvatoaiuti al governo locale per far fronte alle conseguenze della tormenta. “Se ne parlerà per generazioni come della bufera del ’22“, ha ricordato Hochul, spiegando come il fenomeno per “intensità, longevità e ferocia dei venti” abbia superato la violentissima tempesta del 1977.
Anche New York City ha registrato il record di temperature fredde alla vigilia di Natale in diverse località, inclusi gli aeroporti JFK e LaGuardia. La massima a Central Park è stata di 15 gradi, segnando il secondo 24 dicembre più freddo in almeno 150 anni, secondo ancora il National weather service.
We observed record cold on this Christmas Eve. JFK, LGA, Islip, & Bridgeport only hit 16°F and Newark only reached 17°F. These are new record low maximum temps for Dec 24. Central Park's high was 15°F, making it the 2nd coldest Dec 24 since 1869. Previous record was 13°F in 1872. pic.twitter.com/v1LA8gQoKT
Sui social, piuttosto che di ondata di gelo si parla di “snowapocalipse” o “snowaggedon”: più di 55 milioni di persone vivono sotto l’allerta gelo, mentre la bufera di neve ha attanagliato tutta la zona dei Grandi Laghi, un’area che comprende otto stati statunitensi (Illinois, Indiana, Michigan, Minnesota, New York, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin) nonché la provincia canadese dell’Ontario.
Anche al di fuori della regione dei Grandi Laghi, altre grandi città del sud-est, del Midwest e della costa orientale hanno registrato il Natale più freddo degli ultimi decenni. In Florida è stato il 25 dicembre più freddo dal 1983 per Miami, Tampa, Orlando e West Palm Beach.
L’emergenza freddo è arrivata fino in Texas. Di nuovo.
Tutti i principali operatori della rete elettrica hanno chiesto limitare i consumi per risparmiare energia. Ciò vale anche al di fuori dello stato di New York: una carenza di elettricità in Texas ha spinto il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti a dichiarare lo stato di emergenza, consentendo al fornitore di energia dello stato di superare gli standard di emissioni ambientali fino a quando il consumo di energia non diminuirà.
È un copione che si ripete: la stessa autorizzazione era arrivata nel febbraio 2021, quando in appena quattro giorni la società elettrica ha prodotto più del triplo delle emissioni rispetto a quelle dichiarate in eccesso per tutto il 2019. Più che un’emergenza che si ripete, insomma, è mancanza di prevenzione.
In ogni caso, le previsioni meteorologiche parlano di un miglioramento delle condizioni da lunedì 26 dicembre: a partire da questa settimana, quindi, le bufere di neve perderanno progressivamente di intensità e le temperature si alzeranno, mentre la tempesta spinta dai venti artici si sposterà verso il Canada. Nella zona dei Grandi Laghi persisteranno però forti venti, continuando a rappresentare una minaccia per gli automobilisti.
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