
Il clima afoso, tipico delle estati mediterranee, può essere un problema per il gatto di casa. Ecco i consigli e gli accorgimenti giusti per aiutarlo
Le ghiandole perianali nel cane spesso si irritano o infiammano per cause banali. Cerchiamo di saperne di più e di studiare un’efficace prevenzione.
Le ghiandole perianali del cane sono organi importantissimi nell’anatomia del nostro amico a quattro zampe. Ma, come ogni altra parte dell’organismo, anche queste ghiandoline sono soggette a problematiche e irritazioni che possono essere molto noiose e decisamente fastidiose per i cani che ne soffrono. “Le ghiandole perianali si trovano bilateralmente ai lati dell’ano del cane ed emettono un secreto che va a convogliarsi in due ‘sacchetti’ che hanno il compito di raccoglierlo e poi espellerlo attraverso il dotto escretore”, spiega il dottor Luca Carletti, medico veterinario. Normalmente questo secreto ha l’aspetto di una secrezione liquida, di consistenza vischiosa e di color giallo chiaro, che serve anche per “marchiare” il territorio. L’azione di strofinare il posteriore sul terreno, molto comune nel cane, ha infatti la funzione di lasciare un’impronta odorosa in mancanza di quella emessa con l’urina.
In presenza di un’irritazione, però, la secrezione diventa più densa, più gialla ed emette un odore persistente e cattivo. In caso di infezione di queste delicate ghiandole anali la sostanza grassa che si accumula e si addensa nelle sacche non riesce a essere espulsa, con conseguente rigonfiamento e irritazione. Il problema è generalmente di natura batterica e causa un’infiammazioni che molte volte sfocia nella formazione di un ascesso. Man mano che l’infezione progredisce il pus tende, infatti, ad accumularsi all’interno della ghiandola anale determinando anche dolore alla defecazione e malessere generale nell’animale.
Spesso e volentieri, a determinare un’irritazione o un’infiammazione a carico delle ghiandole perianali ci sono condizioni patologiche come diarree o malattie di tipo dermatologico. Ma alla base si possono verificare anche aspetti ormonali – cani “dominanti”, per esempio, sviluppano più ormoni di un certo tipo e tendono a “marchiare” il territorio con le loro secrezioni anali – e problematiche di razze particolari (i soggetti di piccola taglia sembrano essere più inclini a sviluppare irritazioni alle perianali).
La sintomatologia da osservare nel nostro amico è varia e differente da soggetto a soggetto. Quali sono i sintomi principali? “Il cane si gratta il posteriore strofinandosi sul terreno o cerca di mordersi con i denti”, prosegue il dottor Carletti. Frequentissimo, inoltre, un fenomeno che lascia spesso perplessi i proprietari. Il cane si sveglia improvvisamente – è ciò accade il più delle volte proprio mentre l’animale è addormentato profondamente – come punto da un nemico invisibile, di cui cerca la presenza per tutta la stanza, con aria spaventata e incredula. Altre volte, il cucciolo gira su se stesso, diventa riluttante a sedersi, assumendo posizioni anormali.
L’irritazione delle ghiandole perianali si evidenzia nel corso della visita veterinaria che scopre, appunto, un turgore bilaterale (si avverte facilmente al tatto, e lo stesso proprietario può imparare a “sentirlo” da solo) e un aumento di volume dei sacchi. Sarà lo stesso medico curante a provvedere alla spremitura delle ghiandole provocando la fuoriuscita di materiale denso, vischioso, di colore marrone e nettamente maleodorante. Il fenomeno è la diretta conseguenza della presenza di pus e sostanze irritanti provocate da germi patogeni presenti all’interno delle ghiandole, che possono dar luogo a semplici infiammazioni o a veri e propri ascessi. Ecco perché è importante diagnosticare lo stato patologico delle ghiandole perianali intervenendo sia con lo svuotamento che con l’applicazione di farmaci ad uso locale mirati e specifici. Il tutto aiuterà a prevenire la fistolizzazione delle ghiandoline e una continua recidiva dell’infiammazione.
In tema di prevenzione ci sono degli accorgimenti utili da adottare se il nostro amico a quattro zampe soffre di disturbi in questa delicata zona del suo corpo. Qualche volta i cereali presenti negli alimenti per cani possono portare a problemi di intolleranza e allergia che si riflettono sul buono stato delle ghiandole perianali. Se il cane mostra problemi ricorrenti in questa zona, si può provare a eliminare tutti i cereali dalla sua dieta quotidiana. Uno dei principali imputati in questo senso è il mais contenuto in molti alimenti industriali prodotti per gli animali di casa. Altro “imputato” è la soia a cui spesso i cani risultano intolleranti. In caso di irritazioni continue alle perianali si può anche passare a una nuova proteina nell’alimentazione consueta, sostituendo quella usata solitamente con un’altra mai adoperata (per esempio coniglio al posto di pollo o tacchino). Un’allergia o un’intolleranza alimentare a un certo tipo di carne, infatti, è spesso alla base di problemi anali ripetuti. Anche l’aggiunta di probiotici o di enzimi digestivi nella ciotola giornaliera si rivela spesso utilissima per curare e prevenire i disturbi cronici alle ghiandole perianali.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il clima afoso, tipico delle estati mediterranee, può essere un problema per il gatto di casa. Ecco i consigli e gli accorgimenti giusti per aiutarlo
La disfunzione cognitiva è una malattia del cane anziano che viene confusa con i sintomi dell’invecchiamento. Perciò è importante conoscerla per prevenirla
La bellezza di una casa green non deve dimenticare la convivenza con i nostri amici a quattro zampe. Ecco alcuni importanti e imprescindibili consigli
Quanto sono importanti i carboidrati nell’alimentazione del nostro cane? E come devono essere presenti nella dieta quotidiana? Ecco cosa dice l’esperta
I cani brachicefali hanno spesso problemi di salute per la conformazione craniale. E ciò può riflettersi sul funzionamento dell’apparato gastrointestinale
La filariosi cardiopolmonare nei cani è in aumento per la crisi climatica e la diffusione delle zanzare vettori. In questi casi la profilassi è fondamentale
La toxoplasmosi è una patologia che crea sempre meno allarme, ma è necessario conoscerla e, soprattutto, sapere come effettuare un’efficace prevenzione.
I gatti brachicefali, con muso schiacciato e grandi occhi, vanno di moda, ma hanno spesso problemi di salute. Una ricerca indaga i motivi di chi li sceglie
La struvite è una delle più frequenti calcolosi dei gatti. La formazione di questi calcoli può essere però prevenuta con dieta e rimedi “dolci”.