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A Roma, fino a fine agosto, un’antologica di Gianni Berengo Gardin che racconta in 250 scatti la carriera del grande fotografo documentarista che ha osservato l’Italia.
C’è tempo fino al 28 agosto per visitare a Roma, Palazzo delle Esposizioni, la mostra di Gianni Berengo Gardin dal titolo Vera fotografia. 50 anni di carriera in 250 fotografie che raccontano un artista ma anche la storia del paese. Forse il più grande fotografo documentarista italiano in una mostra che è un’antologia e insieme un viaggio lungo città, territori e genti. La Vera fotografia è il suo bianco e nero.
Sono in gran parte stampe vintage, datate tra il 1954 e il 2015, scattate in bianco e nero con le fedeli Leica, Contax, Nikon e Hasselblad e il titolo della mostra Vera fotografia viene proprio da qui: è il timbro che l’autore appone sul retro delle sue fotografie. Immagini vecchia maniera che manifestano la predilezione esclusiva da parte di Berengo Gardin per il mezzo meccanico, analogico. Fin qui i mezzi, ma i soggetti?
Con la sua macchina fotografica l’artista ligure si è concentrato a lungo soprattutto sull’Italia, sul mondo del lavoro, la sua fisionomia, i suoi cambiamenti, registrati con la macchina fotografica come fosse un sismografo. Ma anche la condizione della donna, osservata da nord a sud, cogliendo le sue rinunce, le aspettative e la sua evoluzione.
Gianni Berengo Gardin osserva e documenta e dice del suo lavoro: “…Quando devo raccontare una storia, cerco sempre di partire dall’esterno: mostrare dov’è e com’è fatto un paese, entrare nelle strade, poi nei negozi, nelle case e fotografare gli oggetti. Il filo è quello; si tratta di un percorso logico, normale, buono per scoprire un villaggio ma anche una città, una nazione. Buono per conoscere l’uomo”
In questa mostra romana, che è quasi una summa dell’opera di Berengo Gardin (classe 1930), quel qualcosa in più è dato dai grandi formati, scelti per l’occasione da amici del fotografo e affiancati agli altri scatti “classici” 30×40. 24 immagini con commento di intellettuali, artisti o colleghi, ma sicuramente amici di Berengo Gardin, che hanno voluto lasciare un segno e una testimonianza di cosa sia per loro il suo bianco e nero. Così Ferdinando Scianna e Sebastião Salgado, Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, Marco Bellocchio e Carlo Verdone, Stefano Boeri, Renzo Piano, sono solo alcuni dei personaggi che hanno deciso di dare il loro contributo.
Vera fotografia è aperta domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. Il biglietto costa € 12,50 e permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
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