Posted by Polo ex Fienile on Wednesday, March 18, 2020

Yacouba Sawadogo lotta da 40 anni contro la desertificazione in Burkina Faso. A fine dicembre un incendio ha distrutto parte della sua foresta.
In occasione della Giornata nazionale, un’associazione romana ha piantumato 15 giovani alberi in periferia: l’obiettivo è arrivare a 200 entro febbraio.
Street art, una ciclofficina, una pineta, una struttura gestita da un’associazione costituita da Associazione 21 luglio, Università di Tor Vergata e associazione Psicoanalisi contro che svolge molte iniziative per bambini di famiglie in difficoltà del quartiere di Tor Bella Monaca: e all’interno di questa struttura, il Polo ex Fienile, un orto urbano e da oggi una quindicina di nuovi, giovani alberi da frutto.
Tor Bella Monaca è, per antonomasia, la periferia difficile di Roma, ma vista senza pregiudizi può essere anche una piacevole scoperta: ed è proprio qui che Alberi in periferia oggi, in occasione della Giornata nazionale degli alberi, è venuta a mettere a piantumare, i primi dei 200 alberi che l’associazione, al suo primo anno di vita, ha in programma di regalare alla città da oggi alla fine di febbraio, in quello che corrisponde al periodo dell’anno più adatto alla messa a dimora.
In realtà si tratta di un ritorno, perché proprio da Tor Bella Monaca, un anno fa, Alberi in periferia mise alcune delle sue prime radici, 15 alberi per lo più di macchia mediterranea, acacie, albizzie, robinie, che oggi sono in compagnia di altri giovani virgulti tra cui un ambizioso albero di avocado. “Fu un’iniziativa nata in maniera spontanea e che doveva finire lì, con un piccola raccolta fondi – spiega il presidente, Andrea Loreti – e invece abbiamo vista tanta partecipazione e siamo andati avanti. Perché abbiamo sentito il bisogno di mettere in pratica una sensibilizzazione ambientale che ormai, rispetto a qualche anno fa, c’è già: quello che manca a volte è metterla a terra, concretizzarla”.
Non in luoghi qualsiasi, ma rigorosamente nelle periferie: “Vogliamo farlo qua, perché oltre a combattere l’inquinamento vogliamo abbellire i luoghi, portare una narrazione diversa delle periferie. Chi vive in queste zone spesso non solo è più povero e ha meno possibilità, ma vive anche in un ambiente meno salutare. È una questione di giustizia ambientale”. Lo scorso anno Alberi in periferia ha piantumato 100 alberi, quest’anno come detto l’obiettivo è raddoppiare, con iniziative già in cantiere, tra cui una la prossima settimana in una scuola elementare, e prossimamente con altri 50 alberi che andranno a ombreggiare la Villa Somaini, sempre nel quadrante Est della città “dove vogliamo creare un vero orto cittadino”.
Il tutto certamente non contando solo sulle proprie forze, che si basano su donazioni di alberi di privati o del Servizio giardini del Comune, o sull’autofinanziamento con attività di teatro, musica e poesia a sottoscrizione, ma in sinergia con tante altre associazioni locali, come la Libera assemblea di centocelle e le Brigate Verdi, che sempre oggi per la Giornata nazionale degli alberi hanno piantato in contemporanea altri 5 alberi tra i vicoli di Centocelle e altrettanti, cinque sughere di un anno di età che cresceranno all’ombra della grande Quercia della Certosa, una vera istituzione del quadrante Casilino, alta 15 metri e con una circonferenza del tronco di 3 metri e mezzo. Chissà che tra cento anni non ve ne siano altre grandi così, tra quelle piantate oggi.
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