
Yacouba Sawadogo lotta da 40 anni contro la desertificazione in Burkina Faso. A fine dicembre un incendio ha distrutto parte della sua foresta.
Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi per diffondere il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi.
Ultimo aggiornamento: 20/11/2020
Quando guardiamo un albero il battito cardiaco rallenta, la pressione si abbassa, la parte primordiale del nostro cervello ci suggerisce subito: riparo, cibo, insomma, casa. È tra le fronde degli alberi infatti che la nostra specie ha mosso i primi passi, tra quell’accogliente grembo verde e umido che ci nutriva e ci teneva lontano dai predatori. Solo questo è sufficiente per capire come mai sia stata create una Giornata nazionale degli alberi, per celebrarli.
Gli alberi sono tra gli esseri viventi più antichi del pianeta, si ritiene che l’organismo vivente più vecchio conosciuto sia un abete rosso le cui radici hanno 9.550 anni. Le radici dell’albero, trovato in Svezia da un gruppo di botanici dell’Università di Umea, sarebbero nate durante l’ultima glaciazione e sono ancora al loro posto, a scrutare quasi con alterigia la deriva del mondo. Chissà quanto dobbiamo apparire insignificanti ad un organismo così antico che ha assistito a milioni di cicli vitali.
Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi istituita come ricorrenza nazionale con una legge del 14 gennaio 2013, n. 10 della Repubblica Italiana (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) entrata in vigore dal febbraio 2013, ma che affonda le sue radici, è proprio il caso di dirlo, nel lontano 1898 per iniziativa del ministro della Pubblica istruzione Guido Baccelli. L’obiettivo della ricorrenza è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste. La giornata prevede anche numerose iniziative concrete volte alla riqualificazione del verde urbano e alla valorizzazione degli spazi pubblici, come la messa a dimora di nuovi alberi.
La celebrazione, se non addirittura il culto degli alberi, ha origini molto antiche, già nella primissima epoca romana gli alberi erano protetti anche per motivi religiosi ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca. In qualche modo i romani furono i precursori dell’attuale Giornata nazionale degli alberi ed effettuavano pubbliche piantagioni, imitando le usanze ancora più antiche dei greci e dei popoli orientali presso i quali erano già diffuse la pratica dell’arboricoltura e dell’impianto di boschi.
Generalmente, per celebrare la giornata sono previsti in tutto il Paese eventi e manifestazioni, come passeggiate nel verde, laboratori creativi, tavole rotonde e incontri per conoscere meglio le piante. Nel 2019, nel Lazio ha preso il via il progetto Ossigeno, che prevede la piantumazione di sei milioni di nuovi alberi, mentre a Milano cominciava il Forum mondiale sulle foreste urbane presso la Triennale. A Torino invece si teneva la quinta edizione degli Stati generali del verde pubblico e Legambiente aveva coinvolto le scuole nella piantumazione di “un albero per il clima”, con l’intento di dare così un contributo all’ambizioso obiettivo di arrivare a piantare sessanta milioni di nuovi alberi sul nostro territorio. Nel 2020 a causa delle restrizioni per contenere la pandemia di coronavirus, molti eventi non si sono potuti tenere fisicamente, ma mai come quest’anno dobbiamo fermarci a riflettere sull’importante compito che questi esseri viventi svolgono nelle nostre vite. Non solo purificano l’aria che respiriamo, ma contribuiscono anche a creare degli ambienti naturali in cui rifugiarci, alla ricerca di un po’ di pace e connessione con il mondo che ci circonda.
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