
Martin, studente francese, ha un tasso di glifosato nelle urine 31 volte superiore al massimo consentito. Eppure è attento a ciò che mangia.
Il Parlamento dell’Austria ha approvato un divieto totale di utilizzo dei pesticidi a base di glifosato sul proprio territorio.
Vietare il glifosato è possibile. Ed è possibile farlo anche a livello nazionale, finché l’Unione europea non vorrà fare altrettanto. A dimostrarlo è l’Austria, che il 2 luglio è diventata la prima nazione europea ad aver approvato un’interdizione totale di utilizzo dell’erbicida più diffuso al mondo sul proprio territorio.
“Good news”—Austria is on track to become the first country in the European Union to fully ban the cancer-linked herbicide glyphosate, the key ingredient in Monsanto’s Roundup. https://t.co/pwsSrihk2t
— Common Dreams (@commondreams) 3 luglio 2019
Il parlamento di Vienna ha assunto la decisione invocando il “principio di precauzione”. In altre parole, dal momento che la comunità scientifica non è concorde sugli effetti che il glifosato ha sulla salute, è bene, nel dubbio, proteggere la propria popolazione. A partire dagli agricoltori, i più esposti ai rischi legati all’uso del pesticida. A partire dagli agricoltori, i più esposti ai rischi legati all’uso del pesticida.
Commentando lo stop al glifosato, Greenpeace ha parlato di voto “storico”, chiedendo all’esecutivo europeo di rispettare la decisione austriaca. L’emendamento è stato presentato dal partito social-democratico Spö, ma ha ricevuto un consenso ampio e bipartisan, che ha coinvolto anche l’estrema destra del Fpö. Ciò nonostante, il dibattito in Austria è stato particolarmente acceso, con i sostenitori del glifosato che hanno sottolineato come l’Unione europea abbia rinnovato nel 2017 l’autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti a base di tale sostanza fino al dicembre del 2022.
On Tuesday 2 July, Austria passed a bill totally banning the use of glyphosate. It is the first European country to ban it.https://t.co/WIn3ZdnO8X pic.twitter.com/dCcNbF9T6Y
— Pollutec_en (@Pollutec_en) 3 luglio 2019
Si tratta di uno degli ultimi provvedimenti approvati nel corso di questa legislatura, particolarmente breve per via del fatto che non è stato possibile trovare una maggioranza in seno al Parlamento austriaco. Alle prossime elezioni anticipate, che si terranno a settembre, sembra favorito il partito conservatore Övp, che ha votato contro il divieto di uso del glifosato. Non è detto, perciò, che in futuro l’Austria possa tornare sui propri passi.
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Nel frattempo, però, la nazione europea si è distinta anche per altri provvedimenti di particolare importanza in tema ambientale. A partire dalla decisione di vietare le buste di plastica sull’insieme del proprio territorio a partire dal 2020 e da quella di bloccare la privatizzazione delle fonti d’acqua.
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