
Nel suo primo anno di presidenza argentina Javier Milei ha introdotto pesanti tagli alla spesa pubblica, facendo impennare la povertà. Ora i pensionati guidano la protesta.
Nonostante una forte riduzione dell’indennizzo, la Monsanto ha deciso di ricorrere contro la condanna a risarcire un giardiniere americano malato.
La multinazionale Monsanto, dal giugno del 2018 di proprietà della tedesca Bayer, non si arrende alla storica condanna subita ad agosto. Un tribunale aveva infatti ordinato all’azienda di pagare un maxi-risarcimento da 289 milioni di dollari ad un giardiniere che per anni ha utilizzato il Roundup, erbicida a base di glifosato che gli avrebbe provocato un tumore.
Monsanto Appeals $78 Million Verdict in California Weed Killer Lawsuit https://t.co/RhO3FuUztw
— The Voice of America (@VOANews) 21 novembre 2018
L’Agenzia per la ricerca sul cancro (International agency for research on cancer, Iarc), che fa capo alle Nazioni Unite, ha infatti definito da anni la sostanza come “probabilmente cancerogena” per gli esseri umani. Ciò dopo aver riscontrato una correlazione epidemiologica tra l’esposizione al pesticida e il linfoma di non-Hodgkin con “prove convincenti che possa causare il cancro negli animali da laboratorio”.
La pena era stata già fortemente ridimensionata (a 78,5 milioni di dollari) lo scorso 22 ottobre. Il giardiniere, al quale i medici hanno detto che vivrà per al massimo due anni ancora, “aveva accettato la riduzione al fine di evitare il peso di un nuovo processo” e nella speranza “di arrivare a concludere la vicenda prima di morire”, hanno spiegato i suoi avvocati. Ma la Monsanto ha deciso di non versare neppure la cifra ridotta. L’azienda ha infatti depositato un “avviso di ricorso”, primo passaggio necessario per chiedere un nuovo giudizio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel suo primo anno di presidenza argentina Javier Milei ha introdotto pesanti tagli alla spesa pubblica, facendo impennare la povertà. Ora i pensionati guidano la protesta.
L’opposizione in Turchia è insorta dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, parlando di un colpo di stato ordito dal presidente Erdogan.
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
Il presidente russo risponde con un assenso molto cauto alla proposta statunitense di un cessate il fuoco in Ucraina di 30 giorni. E parla di “sfumature” di cui si dovrà discutere.
La Corte costituzionale ha estromesso il candidato di estrema destra Călin Georgescu dalle elezioni presidenziali della Romania, dopo aver già invalidato la sua vittoria di novembre.
Le testimonianze degli scienziati cacciati da Noaa, Nasa, Epa e altre agenzie: con Trump gli Stati Uniti entrano in un’era di regresso.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
La città di Buriticupu, nel nord-est del Brasile, è in stato di emergenza perché si stanno aprendo enormi crateri. La causa è di origine antropica.
Il Pkk ha annunciato un cessate il fuoco con la Turchia. Per l’organizzazione curda è un momento difficile è la pace non è mai stata così vicina.