
Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato palestinese. Avverrà all’assemblea generale dell’Onu di settembre.
Nonostante una forte riduzione dell’indennizzo, la Monsanto ha deciso di ricorrere contro la condanna a risarcire un giardiniere americano malato.
La multinazionale Monsanto, dal giugno del 2018 di proprietà della tedesca Bayer, non si arrende alla storica condanna subita ad agosto. Un tribunale aveva infatti ordinato all’azienda di pagare un maxi-risarcimento da 289 milioni di dollari ad un giardiniere che per anni ha utilizzato il Roundup, erbicida a base di glifosato che gli avrebbe provocato un tumore.
Monsanto Appeals $78 Million Verdict in California Weed Killer Lawsuit https://t.co/RhO3FuUztw
— The Voice of America (@VOANews) 21 novembre 2018
L’Agenzia per la ricerca sul cancro (International agency for research on cancer, Iarc), che fa capo alle Nazioni Unite, ha infatti definito da anni la sostanza come “probabilmente cancerogena” per gli esseri umani. Ciò dopo aver riscontrato una correlazione epidemiologica tra l’esposizione al pesticida e il linfoma di non-Hodgkin con “prove convincenti che possa causare il cancro negli animali da laboratorio”.
La pena era stata già fortemente ridimensionata (a 78,5 milioni di dollari) lo scorso 22 ottobre. Il giardiniere, al quale i medici hanno detto che vivrà per al massimo due anni ancora, “aveva accettato la riduzione al fine di evitare il peso di un nuovo processo” e nella speranza “di arrivare a concludere la vicenda prima di morire”, hanno spiegato i suoi avvocati. Ma la Monsanto ha deciso di non versare neppure la cifra ridotta. L’azienda ha infatti depositato un “avviso di ricorso”, primo passaggio necessario per chiedere un nuovo giudizio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato palestinese. Avverrà all’assemblea generale dell’Onu di settembre.
Nelle ultime ore ci sono stati lanci di razzi e bombardamenti aerei tra Cambogia e Thailandia, che si contendono alcune terre di confine.
Identità clonate e video realistici minacciano la privacy: la Danimarca prepara la prima legge in Europa contro i deepfake, riconoscendo il diritto d’autore su volto, voce e corpo.
Due degli scrittori russi contemporanei più famosi in patria e all’estero sono di nuovo nel mirino delle autorità russe.
Un nuovo studio di Forensic Architecture denuncia come l’architettura spaziale della distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza sia speculare al genocidio.
Il provvedimento appena firmato dal presidente Kassym-Jomart Tokayev proibisce di coprirsi il volto in pubblico. Ufficialmente adottato per motivi di sicurezza, potrebbe nascondere motivazioni religiose ben più profonde.
Ekrem Imamoglu è in carcere per accuse che in molti in Turchia hanno definito politiche. È uno dei principali oppositori del presidente Recep Erdoğan.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
Piogge torrenziali si sono abbattute sul Texas venerdì, provocando una risalita repentina del livello del fiume Guadalupe e causando una strage.