Cos’è la Global Sumud Flotilla, pronta a salpare per rompere l’assedio israeliano su Gaza

Il 30 agosto da Genova e da altri porti in Europa e Tuinisia inizierà il viaggio della Global Sumud Flotilla, la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza.

Nel Mediterraneo sta per salpare la Global Sumud Flotilla per rompere il blocco israeliano a Gaza. Tra il 30 agosto e i primi giorni di settembre 2025, da diversi porti partiranno decine di imbarcazioni con l’obiettivo di raggiungere il territorio palestinese e portare aiuti alla popolazione locale, soffocata da un genocidio in corso da ormai quasi due anni.

L’iniziativa nasce da una coalizione globale di movimenti per i diritti umani tra cui c’è anche la Freedom Flotilla Coalition, che nei mesi scorsi aveva già tentato una missione simile, prima che l’esercito israeliano sequestrasse l’imbarcazione e i suoi attivisti, tra cui c’era Greta Thunberg. Ora è il momento di un’iniziativa ancora più ambiziosa in quella che si preannuncia come la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza.

Cos’è la Global Sumud Flotilla

La Global Sumud Flotilla è una coalizione internazionale nata a luglio 2025, formata dall’unione di diversi movimenti e iniziative di solidarietà verso la popolazione palestinese. Tra i promotori c’è la Freedom Flotilla Coalition, un’alleanza internazionale di organizzazioni della società civile nata con lo scopo di rompere il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza e che nel corso degli anni ha organizzato diverse missioni, alcune represse nel sangue dall’esercito israeliano come nel 2010, altre bloccate in modo violento come nel giugno scorso.Tra gli altri promotori ci sono il Global movement to Gaza, la Maghreb Sumud Flotilla, con base in Nord Africa, e Sumud Nusantara, relativa al Sud-Est asiatico.

Nel corso delle ultime settimane la Global Sumud Flotilla ha raccolto tantissime adesioni riguardo a imbarcazioni, personale e aiuti umanitari. Tra il 30 agosto e il 4 settembre, decine di barche di piccole dimensioni salperanno in due ondate da Genova, da Barcellona, dalla Sicilia e dalla Tunisia in un’azione coordinata nel totale rispetto del diritto internazionale, navigando in acque internazionali fino in prossimità delle coste palestinesi della Striscia di Gaza. Si tratterà della più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza.

Liberare il popolo palestinese

La Global Sumud Flotilla non è una semplice operazione umanitaria. È anche e soprattutto un atto politico e morale, come sottolineano i promotori. Il suo manifesto, reso pubblico a luglio, è un documento che denuncia il silenzio della comunità internazionale, la complicità dei governi occidentali e la criminalizzazione del popolo palestinese. “Il popolo palestinese non ha bisogno di essere salvato. Ha bisogno che i suoi diritti vengano rispettati: il diritto a vivere, a nutrirsi, a muoversi, a essere libero con dignità”, ha sottolineato Maria Elena Delia, portavoce italiana della missione.

L’obiettivo della missione è porre fine all’assedio navale israeliano, condannare la complicità dei governi nel genocidio in corso a Gaza, denunciare la fame forzata e la disumanizzazione imposta da Israele nel territorio palestinese, agire con mezzi nonviolenti e rivendicare il rispetto dei diritti fondamentali. La missione parte mentre la situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più drammatica. Dal 7 ottobre 2023 Israele ha ucciso oltre 62mila persone e l’Onu negli ultimi giorni ha confermato che è in corso una carestia. Il 25 agosto c’è stato uno degli attacchi più brutali delle ultime settimane, quando Israele ha colpito l’ospedale Nasser uccidendo operatori sanitari, pazienti e anche cinque giornalisti impegnati con le testate Associated Press, Reuters, Al Jazeera. Il governo israeliano non ha intenzione di fermare il genocidio e ha annunciato di voler occupare tutto il territorio palestinese di Gaza.

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