È stato raggiunto l’accordo tra Israele e Hamas sul piano di Trump, che dovrebbe portare al cessate il fuoco e allo scambio di ostaggi e prigionieri.
Israele e Hamas hanno accettato il cosiddetto “piano di pace” per la Striscia di Gaza. Lo ha annunciato sul social Truth il presidente statunitense Donald Trump, che aveva presentato l’accordo nei giorni scorsi. Questo prevede che ci sarà un ritiro parziale di Israele dalla Striscia di Gaza, a parte dall’area meridionale di Rafah. Hamas libererà gli ultimi ostaggi israeliani rimasti in vita e consegnerà i corpi di quelli deceduti, mentre Israele libererà centinaia delle persone palestinesi trattenute, spesso illegalmente, nelle sue prigioni. Nella Striscia entreranno anche centinaia di camion umanitari, mentre per l’amministrazione e la ricostruzione del territorio palestinese le negoziazioni sono ancora in corso.
La prima fase dell’accordo su Gaza
Il presidente statunitense Donald Trump l’ha annunciato come una “Pace forte, duratura ed eterna”. Dopo due anni e due giorni di offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, un genocidio che è costato la vita ad almeno 67mila persone, che ha distrutto o danneggiato circa il 60 per cento degli edifici e che ha fatto spofondare in una condizione di insicurezza alimentare nove persone su dieci, Israele e Hamas hanno accettato il cosiddetto “piano di pace” presentato nei giorni scorsi proprio dall’amministrazione Usa e mediato anche da Qatar ed Egitto.
L’accordo prevede una prima fase che dovrebbe essere realizzata nel giro di 72 ore. L’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi dalla quasi totalità della Striscia di Gaza, mantenendo le sue posizioni a Rafah, nel Sud del territorio palestinese. Hamas è chiamato a liberare i venti ostaggi israeliani ancora in vita nelle sue mani e a consegnare i cadaveri di quelli deceduti. A Gaza entreranno centinaia di camion umanitari ogni giorno, dopo che in questi due anni Israele ha ostacolato in ogni modo la distribuzione di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità. Israele libererà circa 1.700 palestinesi imprigionati, spesso senza accuse e processo, nelle sue carceri, tra cui molti minorenni.
E poi?
Le fasi nel medio-lungo termine dell’accordo sono ancora in fase di negoziazione. Il piano originario di Trump prevede un ritiro definitivo dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza e la creazione di una sorta di zona cuscinetto. Per Hamas è prevista la demilitarizzazione e l’esclusione dall’amministrazione politica del territorio palestinese, che dovrebbe essere affidata temporaneamente a un organismo internazionale guidato dall’ex premier inglese Tony Blair. Questi punti verranno però discussi nei prossimi giorni, mentre avverrà l’implementazione della prima fase dell’accordo.
Nel frattempo non si sono fatte attendere le reazioni istituzionali e della società civile per l’annuncio del cessate il fuoco. Nella Striscia di Gaza e nelle città israeliane la popolazione è scesa in strada per festeggiare. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di un “grande giorno per Israele”, mentre Hamas ha sottolineato che si tratta della “fine dell’occupazione israeliana”. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha chiesto alle parti di rispettare l’accordo.
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