Bombardamenti pesanti e carri armati. Così Israele ha dato il via a una nuova fase del genocidio a Gaza, con l’obiettivo di occupare tutto il territorio.
L’esercito israeliano ha avviato una nuova operazione militare sulla Striscia di Gaza, con intensi bombardamenti e l’invasione con carri armati. Nel giro di venti minuti sono stati lanciati almeno 37 attacchi, in particolare su Gaza city, con edifici rasi al suolo e migliaia di persone costrette a evacuare nel cuore della notte.
“Gaza brucia”, ha annunciato Israel Katz, ministro della Difesa israeliano, in quella che appare come l’inizio dell’invasione di terra da lungo annunciata. Intanto l’Onu ha accusato Israele di genocidio del popolo palaestinese.
La nuova offensiva israeliana a Gaza
La nuova offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, e in particolare su Gaza city, è iniziata nelle ultime ore di lunedì 15 settembre. L’esercito israeliano ha colpito il territorio palestinese con aerei da guerra, artiglieria e droni e nel giro di venti minuti sono stati registrati ben 37 attacchi. Allo stesso tempo fonti israeliane hanno confermato l’ingresso di carri armati nella città, in quella che appare come una prima fase dell’invasione di terra approvata ad agosto. Quel piano prevedeva un’estensione a Gaza city dell’occupazione israeliana della Striscia di Gaza, che oggi corrisponde a circa il 75 per cento del territorio.
Le prime immagini dopo i bombardamenti mostrano migliaia di persone in fuga nel buio della notte, dopo che nelle scorse settimane Israele aveva dato ordini di evacuazione dalla città verso Sud. Le persone non hanno però più dove andare: non esistono zone sicure e la gran parte della Striscia, tra edifici e infrastrutture, è ridotta in macerie. Il primo bilancio dell’offensiva militare israeliana è di decine di morti, tra cui diversi bambini.
“Abbiamo avviato un’intensa operazione a Gaza”, ha annunciato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Gaza brucia”, ha scritto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. Da Tel Aviv hanno fatto sapere che l’obiettivo di questa nuova fase dell’offensiva militare sulla Striscia di Gaza, un genocidio che finora ha causato oltre 64mila morti, è il controllo di aree urbane chiave per smantellare l’operatività di Hamas e liberare i 48 ostaggi rimasti.
L’Onu accusa Israele di genocidio
Poco dopo l’inizio della nuova offensiva militare sulla Striscia di Gaza, i familiari degli ostaggi israeliani hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla dimora di Netanyahu. Da tempo queste persone chiedono un accordo di cessate il fuoco a Gaza.
Intanto Navi Pillay, capa della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta dell’Onu sulla situazione dei diritti nei territori palestinesi occupati, ha detto che Israele sta commettendo un genocidio nella Striscia di Gaza. Per la Commissione le forze armate israeliane hanno commesso quattro dei cinque atti genocidi elencati nella Convenzione sul genocidio del 1948, in particolare “uccidere membri del gruppo, causare gravi danni fisici o mentali ai membri del gruppo, infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita volte a provocarne la distruzione fisica in tutto o in parte e imporre misure volte a impedire le nascite all’interno del gruppo”.
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