Il governo israeliano vuole introdurre la pena di morte per terrorismo

La proposta di pena di morte per terrorismo è appoggiata dal premier Netanyahu. Ora verrà discussa in parlamento.

Una commissione parlamentare israeliana ha presentato un disegno di legge che propone la pena di morte per quelli che definisce “terroristi”. Il promotore è il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, che per intenderci aveva definito “terroristi” anche gli attivisti della Global sumud flotilla, e anche il premier Benjamin Netanyahu ha detto di sostenere la legge. La pena di morte in realtà è già prevista in Israele per alcuni specifici reati, ma non viene applicata dal 1962. Ora il tentativo di renderla nuovamente operativa per “sradicare il terrorismo”, come ha detto Ben Gvir.

Pena di morte per terrorismo

Il Comitato per la sicurezza nazionale di Israele ha approvato un emendamento al codice penale che prevede l’introduzione della pena di morte per il reato di “terrorismo”. La proposta, voluta dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, deve ora essere discussa dal parlamento ma avrebbe già ottenuto un importante endorsement, quello del premier Benjamin Netanyahu.

Il disegno di legge prevede che “un terrorista condannato per omicidio motivato da razzismo o odio verso la popolazione, e in circostanze in cui l’atto è stato commesso con l’intento di danneggiare lo Stato di Israele, venga condannato alla pena di morte, obbligatoria”. La definizione che Israele dà alla parola terrorismo è però molto vaga, come mostra la storia recente. In diverse occasioni i ministri dell’attuale governo hanno bollato come terroristi tutti i palestinesi della Striscia di Gaza, così da giustificare il genocidio perpetrato negli ultimi due anni. Anche le migliaia di persone palestinesi incarcerate nelle prigioni israeliane vengono accusate di terrorismo, per quanto la condizione di molti di loro di detenzione amministrativa implichi che non abbiano mai ricevuto accuse formali e un processo. Il nuovo disegno di legge preclude peraltro alle persone condannate di fare ricorso.

L’ultima esecuzione nel 1962

Il ministro Ben Gvir ha detto che l’obiettivo del disegno di legge è “sradicare il terrorismo e creare un forte deterrente”. Era da mesi che il testo era in attesa di approvazione da parte del Comitato per la sicurezza nazionale, ma la discussione era stata sospesa fino alla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. Ben Gvir ha minacciato di togliere il sostegno al governo nel caso in cui il parlamento non dovesse approvare la legge entro la fine della settimana. In passato era già stata proposta la pena di morte per terrorismo ma non era arrivata l’approvazione.

In Israele la pena di morte è già prevista dal codice penale per i reati di tradimento, genocidio, crimini contro l’umanità e crimini contro il popolo ebraico in tempo di guerra. La prima e ultima applicazione nella storia del paese è stata però nel 1962 e ha riguardato il criminale nazista Adolf Eichmann, impiccato nella prigione di Ramla. La discussione sulla nuova proposta di legge sulla pena di morte per terrorismo anticipa l’imminente processo contro i membri di Hamas catturati e accusati di aver avuto un ruolo attivo nella pianificazione e nell’esecuzione dell’attentato del 7 ottobre 2023, che costò la vita a 1.200 persone. Nei giorni scorsi il ministro Ben Gvir si era fatto ritrarre davanti ad alcuni prigionieri palestinesi, piegati in ginocchio e con le mani legate, per cui aveva invocato la pena di morte.

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