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Senza andare così lontano, in una delle nostre belle isole, c’è un canyon che vi lascerà senza fiato: un autentico capolavoro della natura che è anche uno scrigno di biodiversità. Flora, fauna e miti di un luogo da favola.
Forse avete in programma una vacanza in Sardegna per godere dello splendido mare o andare in cerca della cultura profonda dell’isola… allora aggiungete un’altra tappa al vostro viaggio: la gola di Gorropu.
Siamo nel Supramonte, tra i comuni di Orgosolo e Urzulei, dove si è originato grazie all’intensa azione erosiva provocata delle acque del Rio Flumineddu un profondo canyon: oltre 500 m di altezza e una larghezza che varia da poche decine a 4 metri.
È considerato uno dei canyon più profondi d’Europa e ospita diversi endemismi sardi. Se amate gli animali e considerate un vero privilegio vederne di rari nel loro habitat, questa gola offre moltissimo: la aquilegia di Gorropu, detta altrimenti “nuragica”, l’euprotto sardo, un endemismo sardo-corso considerato l’anfibio più raro d’Europa, il geotritone del Supramonte, presente nella vicina grotta Su Palu, la biscia dal collare, l’aquila reale che, tra le alte pareti, nidifica ancora con diversi esemplari e, tra i pesci, la trota sarda. E ancora: mufloni, lepri sarde, volpi, ricci e cinghiali.
Un habitat così particolare anche dal punto di vista della flora: qui troviamo la specie erbacea aquilegia nuragica o aquilegia di Gorropu, un endemismo che è stato inserito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), fra i primi 50 a rischio di estinzione nel Mediterraneo. Non si trova in nessuna altro luogo al mondo e cresce, solo con pochissimi esemplari, all’interno del canyon di Gorropu. Altre specie interessanti sono il tasso e la fillirea di età stimabile intorno ai 1000 anni.
Per aiutarvi e guidarvi alla scoperta di questa meraviglia poco conosciuta della Sardegna, potete affidarvi al sito http://gorropu.info/info della società Chintùla che offre escursioni di vario genere e cura la gola Gorropu in tutto e per tutto. È possibile trascorrere la notte nella gola, cenare all’aperto davanti a un falò e gustare le specialità sarde in un’atmosfera davvero unica.
Questo stupore, l’imponenza e la meraviglia che proverete al cospetto della gola hanno dato luogo nel tempo a strane leggende: si dice che dal punto più stretto e oscuro della gola, dove le pareti si ergono verticali superando i 450 metri, sia possibile vedere le stelle in pieno giorno o che, nelle scoscese pareti, sboccino di notte, i magici fiori della felce maschio.
Un’altra faccia della bella Sardegna, un altro aspetto vero e autentico di un’isola ricca di risorse.
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