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Il parco nazionale Arcipelago della Maddalena è uno dei più famosi parchi naturali della Sardegna. Guida alle escursioni per godere le meraviglie di queste isole.
Il candore delle spiagge, la trasparenza e il colore del mare richiamano immagini polinesiane, ma il profumo intenso della macchia mediterranea e le sculture naturali del granito rosa non lasciano dubbi: siamo in Sardegna, nel cuore del Mediterraneo. Le principali isole del parco che si snodano, a nord, nell’ampio e suggestivo tratto di mare compreso tra le Bocche di Bonifacio e la Costa Smeralda sono: La Maddalena, Caprera, S. Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli, S. Maria, più una miriade di isolotti, tra cui Mortorio, Soffi e Nibani. Isole grandi e piccole che formano, insieme, un autentico capolavoro della natura: rocce scolpite dal vento, spiagge con sabbie bianchissime oppure magicamente rosa, insenature, profondità blu e bassi fondali dove ci si può riflettere come in uno specchio. Un mondo sommerso popolato da migliaia di specie animali e vegetali, relitti d’epoca e siti archeologici di notevole interesse. L’Arcipelago di La Maddalena, caratterizzato dall’acqua turchese e dai suoi peculiari ecosistemi modellati dal vento, rappresenta un’eccezione, è infatti l’unico parco nazionale in Italia costituito da tutto il territorio di un solo comune.
Il parco si estende su una superficie, tra terra e mare, superiore ai 12mila ettari con ben 180 chilometri di coste. Comprende tutte le isole e gli isolotti appartenenti al territorio del comune di La Maddalena.
L’insediamento umano nell’arcipelago, infatti, risale a tempi antichissimi, come dimostrano i siti preistorici di Spargi e di Santo Stefano, e diversi scrittori e personaggi storici, tra cui Napoleone, l’ammiraglio Nelson e Garibaldi, hanno lasciato traccia del loro passaggio. La “Casa bianca” di Caprera è museo nazionale e rappresenta una delle tappe più suggestive e significative nel percorso storico dell’Unità nazionale.
L’arcipelago della Maddalena ospita una straordinaria varietà di forme di vita tra le quali spiccano gli oltre cinquanta endemismi. Sulle isole è possibile ammirare oltre 700 tipi di specie vegetali, che rappresentano circa un terzo della flora sarda, tra cui specie rare e di interesse botanico (tra cui Silene velutina, Colchicum corsicum e Helicodyceros muscivorus). La vegetazione è quella tipica della fascia costiera mediterranea: macchia dominata da ginepro, corbezzolo, fillirea, lentisco, mirto, erica, calicotome, cisto ed euforbia, e tra l’avifauna che frequenta le isole, vi sono colonie nidificanti di specie molto rare come la berta, maggiore e minore, l’uccello delle tempeste e il gabbiano corso. Per il valore del suo patrimonio naturalistico, la quasi totalità dell’Arcipelago di La Maddalena rientra tra i Siti d’importanza comunitaria (SIC). Diversi habitat sono di interesse comunitario e catalogati di interesse prioritario, come le meravigliose praterie sottomarine di posidonia (Posidonion oceanicae).
Ma è soprattutto dal punto di vista dell’ambiente marino, che si rivela la ricchezza di habitat e di specie, grazie al “passaggio obbligato” determinato dalla strettoia tra Corsica e Sardegna. L’alga rossa incrostante (Lithophyllum lichenoides) e la patella gigante (Patella ferruginea) sono due rarità,incluse nella Lista rossa delle specie minacciate di estinzione della Iucn, mentre più in profondità si estende al prateria di Posidonia oceanica, l’elemento caratterizzante i fondali dell’arcipelago. In questo scenario ricca è anche l’ittiofauna e prosperano popolazioni stanziali di cernie brune, corvine e saraghi.
Nelle acque dell’Arcipelago è possibile avvistare grandi mammiferi marini come le balenottere comuni (Balaenoptera physalus) e i capodogli (Physeter catodon), frequenti sono gli incontri con i simpatici tursiopi (Tursiops truncatus), delfini costieri che si lasciano avvistare frequentemente all’interno dell’Arcipelago, e tartarughe marine (Caretta caretta). Il parco rappresenta inoltre una tappa importante per la sosta degli uccelli migratori transahariani.
Il parco, il cui paesaggio terrestre è caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea, offre numerosi sentieri battuti e segnalati che si snodano interamente sull’isola di Caprera. Le escursioni nell’Arcipelago della Maddalena presentano modesti dislivelli e possono essere percorsi senza particolare allenamento. Le stagioni migliori per scoprire la ricchezza naturalistica delle isole sono l’autunno e la primavera.
In auto è necessario arrivare al porto di Palau, per poi imbarcarsi su un traghetto che collega l’isola alla Sardegna. In treno con una linea gestita dalle FS (per chi deve raggiungere Palau) che ha come scalo la stazione di Olbia, dalla quale è possibile continuare tramite autolinee per Palau. Oppure con una seconda linea, gestita dalle Ferrovie della Sardegna, che ha una rete sdoppiata tra treni e autobus, ma con la quale, solo nei mesi estivi, è possibile raggiungere Palau tramite il Trenino Verde.
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