La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Golfo del Messico, nuovo grande sversamento di petrolio dopo il disastro della Deepwater Horizon
Oltre 9mila barili di petrolio si sono riversati nelle acque del Golfo del Messico a causa dello scoppio di condutture sottomarine.
Nel Golfo del Messico la scorsa settimana, tra l’11 e il 12 ottobre, 1,5 milioni di litri di petrolio si sono riversati in mare a causa dello scoppio di condutture sottomarine della LLOG Exploration Company, società che opera sen settore petrolifero e gas.
A Huge Ecological Disaster in the Gulf of Mexico is happening now. A 400,000 Gallon Oil Spill.#USCG #Oceans https://t.co/Qnf2ZgcnaV
— James Ayers (@Ayers111) 14 ottobre 2017
Lo scoppio, avvenuto a circa 65 chilometri di distanza dalle coste di Venice, in Louisiana è l’incidente petrolifero più importante degli ultimi sette anni nell’area del Golfo del Messico, secondo solo alla Deepwater Horizon del 2010 quando si versarono in mare quasi 800 milioni di litri di petrolio, secondo quanto riportato da Bloomberg sulla base dei dati dell’ufficio statunitense per la sicurezza e la tutela ambientale (U.S. Bureau of Safety and Environmental Enforcement BSEE).
Novemila barili di petrolio riversati in mare
L’esplosione delle tubature della Delta House ha causato il rilascio tra i 7.950 e 9.350 barili di petrolio. La fuoriuscita, secondo quanto hanno fatto sapere dalla LLOG, è stata gestita grazie all’intervento di posa delle strutture di contenimento ed è in corso la fase di pulizia. A quanto sembra il petrolio, per ora, non è arrivato sulle coste e non ci sono stati feriti.
Lars Herbst, direttore della Regione del Golfo del Messico di BSEE, ha annunciato di aver avviato i sopralluoghi inviando sul posto 5 persone tra ispettori, ingegneri e investigatori esperti in incidenti petroliferi con fuoriuscite di petrolio. “L’indagine è fondamentale per garantire che la BSEE determini la causa o le cause dell’incidente e sviluppi raccomandazioni per impedire che simili eventi avvengano ancora in futuro”, ha detto Herbst.
I disastri petroliferi del Golfo del Messico
Deepwater Horizon è stato un disastro ecologico di dimensioni colossali, con danni ambientali enormi e ancora oggi, a sette anni di distanza, si riscontrano gli effetti. Ma nel Golfo del Messico i danni causati dalle estrazioni petrolifere sono all’ordine del giorno. Migliaia di fuoriuscite di petrolio “invisibili” stanno inquinando il Golfo del Messico e nessuno ne parla. La Guardia Costiera classifica moltissime fuoriuscite – fino a 380mila litri – minori o moderate, tanto che non vengono mai citate. Piccole perdite significano meno attenzione dei media, meno regolamentazione, minore valutazione dell’impatto ambientale e anche meno finanziamenti per pulirli. Perdite, seppur piccole, che sommate tra loro rappresentano una minaccia enorme e silenziosa per l’habitat del Golfo del Messico.
powered by Behind Energy
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
L’energia solare continua a battere tutti i pronostici. Per Ember, il fotovoltaico supererà, a livello globale, la maggior le previsioni del settore nel 2024.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Entro tre anni, entrerà in funzione uno dei giacimenti di gas più imponenti d’Italia. Per Eni, il gas è ancora indispensabile per la transizione energetica. Per la scienza, la transizione deve essere rapida.
La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.