
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Mercoledì 14 giugno, pochi minuti prima dell’una del mattino ora locale un incendio è scoppiato a Grenfell Tower, un edificio di ventiquattro piani nel quartiere di North Kensington a ovest di Londra, provocando almeno 79 morti secondo un bilancio provvisorio destinato ad aumentare. L’incendio, partito dal secondo piano e che ha interessato l’intero edificio, è stato dichiarato sotto controllo
Mercoledì 14 giugno, pochi minuti prima dell’una del mattino ora locale un incendio è scoppiato a Grenfell Tower, un edificio di ventiquattro piani nel quartiere di North Kensington a ovest di Londra, provocando almeno 79 morti secondo un bilancio provvisorio destinato ad aumentare. L’incendio, partito dal secondo piano e che ha interessato l’intero edificio, è stato dichiarato sotto controllo solo nel primo pomeriggio di giovedì 15 giugno. Molti degli inquilini mancano ancora all’appello e si teme che il numero di morti possa raggiungere le centinaia. I residenti della torre e della zona circostante, ora, vogliono risposte.
Ora sembra profetico un post pubblicato il 20 novembre 2016 dal comitato locale Grenfell action group intitolato Kctmo – Playing with fire. Il Kensington and Chelsea tenant management group (Kctmo), la società che gestisce la torre e decine di altri palazzi simili nella capitale, viene accusata letteralmente di giocare col fuoco (“playing with fire”) e di essere una “mini-mafia diabolica e senza principi”.
Il post inizia così: “Si tratta di un pensiero veramente terrificante, ma il Grenfell action group crede fermamente che solo un evento catastrofico metterà in luce l’inettitudine e l’incompetenza del nostro proprietario, la Kctmo, e metterà fine alle condizioni di vita pericolose e alla pratica di trascurare le norme di salute e sicurezza che gravano sui nostri inquilini e affittuari”. Continua: “Secondo noi un incendio grave in un palazzo o in una proprietà con tale densità di residenti è ciò che più probabilmente smaschererà coloro che detengono il potere alla Kctmo e porterà alla giustizia! Il Grenfell action group ritiene che Kctmo abbia di poco evitato un grave disastro a seguito di un incendio presso Grenfell Tower avvenuto nel 2013, quando i residenti hanno vissuto un periodo di terribile sovraccarico elettrico che successivamente è emerso essere stato causato da impianti elettrici difettosi”.
Polizia, pompieri e gli investigatori del Health and safety executive – ente governativo dedicato alla sicurezza sul lavoro – sono stati mobilitati per capire perché l’incendio si sia propagato così velocemente. Infatti, se solitamente una normale porta antincendio resiste almeno trenta minuti, come si legge sul sito del Fire safety advice centre (centro che offre informazioni sulla prevenzione e la sicurezza in caso d’incendio), a Grenfell Tower il fuoco si è espanso troppo rapidamente, rendendo obsoleta la raccomandazione dei vigili del fuoco ai residenti che hanno chiamato il numero di emergenza, cioè quella di sigillare le porte con asciugamani bagnati. Il primo ministro inglese Theresa May ha ora ordinato un’inchiesta pubblica dotata di ampi poteri per individuare le cause e le responsabilità legate all’incendio.
Si pensa dunque che le norme di sicurezza non siano state rispettate e ora bisogna individuare i colpevoli il prima possibile: tra i sospettati ci sono l’impresa edile, il comune e lo stesso governo centrale. “L’incertezza riguardo alla sicurezza della struttura ha fatto sì che i pompieri non siano ancora riusciti a raggiungere il ventesimo piano”, ha dichiarato Dany Cotton, commissario del corpo dei vigili del fuoco londinese la mattina di giovedì 15 giugno.
Secondo le prime indagini la velocità con la quale l’incendio si è propagato è dovuta probabilmente al materiale usato per rivestirlo, installato durante l’intervento di ristrutturazione avvenuto tra il 2015 e il 2016 e che è costato quasi nove milioni di sterline. Si tratta di pannelli a volte colorati usati per ridurre l’impatto visivo di edifici come questo costruiti negli anni Sessanta e Settanta, e a migliorare le prestazioni ambientali riducendo la dispersione di calore. Secondo gli esperti questi pannelli possono penalizzare l’efficacia dei meccanismi antincendio all’interno della struttura, facendo sì che le fiamme si alzino velocemente all’esterno. A ciò si aggiunge la mancanza di irrigatori e di allarmi antincendio efficaci e una sola scala di fuga, la stessa che hanno dovuto usare i vigili del fuoco per soccorrere i residenti.
Ci sono molti edifici simili a Grenfell Tower in tutto il paese, ossia rivestiti di pannelli non a norma o che presentano caratteristiche che non li rendono sicuri, e al momento sono in corso verifiche per testare l’efficacia antincendio di queste strutture. Sabato 24 giugno è avvenuto il primo sgombero preventivo, degli abitanti del complesso residenziale Chalcots a Swiss Cottage, a nord di Londra, dato che gli edifici di quest’area sono a rischio di un incendio simile a quello avvenuto a North Kensington. Il giorno seguente il governo ha annunciato che 60 costruzioni in 25 zone d’Inghilterra sono state trovate insicure.
La comunità di North Kensington, nonostante la rabbia e il dolore, ha reagito alla tragedia manifestando tutta la sua solidarietà. Ora però è inevitabile sentire commenti di sconcerto per le strade del quartiere popolare pieno di edifici simili a Grenfell Tower, i cosiddetti “tower block”, a pochi passi dai lussuosi appartamenti di Notting Hill. Questi denunciano pressoché le stesse condizioni di insicurezza contro cui si era scagliato il Grenfell action group già nel 2016 in altri edifici.
“Ho partecipato a ogni incontro di condominio ma non ci hanno mai ascoltati. In molti edifici ci sono perdite di acqua dal soffitto e i materiali di costruzione sono molto economici”, racconta una signora che risiede nella zona. Un altro residente incalza: “Non sono un esperto di materiali ma la ristrutturazione di questo edificio è avvenuta l’anno scorso e se è vero che si sono stati problemi con questi materiali da altre parti, perché li hanno usati? Abito in questa zona, Ladbroke Grove, da quarant’anni e la conosco bene – sempre i soliti problemi”.
Se verrà confermato che le norme di sicurezza più basilari non vengono rispettate da chi gestisce gli edifici popolari di Londra e nel resto del Regno Unito, il governo dovrà stanziare nuovi fondi per ricollocare i residenti e compiere le ristrutturazioni necessarie. In particolare, la tragedia di Grenfell Tower ha provocato una riflessione nazionale riguardo alle condizioni di vita dei suoi cittadini meno abbienti, la cui incolumità è stata messa a rischio proprio per mano dello stesso governo che ha adibito per loro strutture rivelatesi pericolose.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
Centinaia di aerei militari israeliani hanno bombardato siti militari e nucleari dell’Iran. Netanyahu ha detto che l’operazione sarà lunga e ora si attende la risposta dell’Iran.
Una serie di operazioni anti-immigrazione hanno causato proteste a Los Angeles. Donald Trump ha risposto con l’invio dell’esercito, alzando la tensione.
A bordo della Madleen, gestita dalla Freedom Flotilla Coalition, c’erano pacchi di aiuti umanitari e l’attivista Greta Thunberg. L’equipaggio è in stato di fermo in Israele.
La misura è stata annunciata il 4 giugno dal presidente Trump. Per l’Onu è un provvedimento discriminatorio e che suscita preoccupazioni.
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.
Dall’Africa all’Amazzonia, con un bianco e nero più vivo di ogni colore ha raccontato bellezze e fragilità del mondo. E dell’uomo che ci si muove dentro.