Quando l’arte trova “casa” nel paesaggio, possono nascere luoghi di racconto che vanno al di là delle opere stesse. Il risultato è spesso sorprendente.
Guernica, a Parigi una mostra ricorda l’opera più celebre di Picasso, universale manifesto pacifista
Un appuntamento imperdibile per chi visita Parigi: al Musée Picasso fino a fine luglio una grande mostra dedicata alla storia dell’eccezionale dipinto “Guernica”, la gigantesca tela che è un grido contro la guerra.
A Parigi, lì dove era stato dipinto, si torna a parlare di Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso che racconta uno dei drammi della storia moderna. Fino al 29 luglio al Musée national Picasso una grande mostra descrive la genesi di quest’opera grazie alla collaborazione con il Museo nacional Centro de arte Reina Sofía di Madrid dove è esposta e visibile al pubblico. Imperdibile tappa per chi va a Parigi prossimamente e desidera approfondire l’arte che ha saputo diventare storia della civiltà.
Leggi anche: Dove vedere le opere di Picasso nel mondo
Guernica, la tela che racconta la brutalità della guerra
La storia di questo colossale dipinto è molto conosciuta: il 26 aprile 1937 il villaggio basco di Guernica (Gernika in basco) venne letteralmente raso al suolo da un bombardamento effettuato dall’aviazione tedesca in collaborazione con quella italiana. Picasso raccontò l’orrore fatto di morti della guerra civile spagnola a suo modo, con una tela di più di tre metri e mezzo per quasi otto, un dipinto che è entrato nella storia non solo per il suo valore artistico ma anche e soprattutto come manifesto antinazista e antifranchista.
Ed è bizzarro che fu proprio il Governo Repubblicano spagnolo a commissionare all’artista un’opera che rappresentasse la Spagna durante l’esposizione mondiale di Parigi del 1937 ma, terminata l’esposizione, quando il governo era ormai caduto, Picasso non volle che il suo dipinto più rappresentativo venisse tenuto in patria dove era il franchismo a regnare. Disse chiaramente che Guernica avrebbe potuto essere esposto in Spagna solo dopo la fine della dittatura di Franco. E così fu.
Il dipinto per anni trovò dimora al Museum of modern art di New York e venne esposto a Madrid solo nel 1981 a otto anni dalla morte dell’autore e sei da quella del dittatore Francisco Franco, passando prima per il Casón del buen retiro (il salone da ballo dell’antico Palazzo Reale), poi per il Museo del Prado, infine per il Museo nacional Centro de arte Reina Sofía dal 1992, dov’è tutt’ora conservato diventando meta di moltissimi appassionati d’arte.
Leggi anche: Pablo Picasso, la storia dell’artista attraverso i luoghi dove è nato, cresciuto e ha dipinto
Guernica, la mostra al Musée national Picasso di Parigi
Quello che si prefigge questa mostra parigina è far conoscere a tutti la genesi dell’opera – che venne realizzata a Parigi – ma anche rendere chiara l’incredibile influenza che ebbe sul lavoro degli artisti che seguirono, in tutto il mondo. Guernica infatti è universalmente riconosciuta come un dipinto-manifesto, una dichiarazione fatta di pennellate dense di significato oltre che di pittura.
In mostra a Parigi arrivano schizzi e disegni di Picasso, documenti selezionati e preziose testimonianze che illustrano l’importanza che i tori, la corrida e il mito del Minotauro avevano per il pittore. Alcuni manifesti esposti riguardano la guerra civile spagnola e l’esposizione universale per cui l’opera fu concepita in soli due mesi, in una corsa contro il tempo.
Anche se l’opera non è presente, “Guernica” al Musée national Picasso rimane un’occasione unica per ripercorrere un pezzo di storia spagnola, dell’arte e di un autore che ancora oggi ha segnato un’epoca. Una tappa fondamentale per chi visita Parigi sino a luglio. La mostra è aperta da martedì a venerdì dalle 10:30 alle 18:00, sabato e domenica dalle 9:30 alle 18:00; il biglietto costa 12,50 euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
“Guarda qui, questa è la zampa di un cucciolo di rinoceronte, usata come portamatite: le persone non sanno che esiste un mercato del genere. Sì, magari vedono le foto sui social dei cacciatori in posa col proprio trofeo di caccia, ma non pensano che qualcuno sia in grado di fare questo”. Britta Jaschinki, fotografa-attivista di
Gyula Halasz è il suo vero nome, ma per tutti è solo Brassai. Il fotografo naturalizzato francese — che in realtà francese non è — è stato definito l’occhio di Parigi, perché qui visse a lungo, considerandosi a pieno un suo cittadino e lasciando come testimonianza del suo profondo legame con la città, alcuni reportage
Al Mudec di Milano un percorso espositivo analizza le influenze dell’arte primitiva nelle opere dell’artista spagnolo. Per sapere tutto su Pablo Picasso.
Al Museo di storia naturale di Milano la maestria e la pittura dal carattere fortemente naturalistico di Marco Grasso incantano.
L’inizio del nuovo anno e l’imminente break natalizio sono un’ottima occasione per visitare musei e gallerie e godere delle migliori mostre d’arte in programma per il 2024. Come ogni anno, vi segnaliamo la nostra top 10 tra la vasta programmazione espositiva in Italia per girare il paese e nel frattempo approfondire o scoprire artisti e
Oggi ha 94 anni ma da quando ne ha 10 fa arte: Yayoi Kusama è forse la più nota e iconica artista giapponese e a Bergamo la sua mostra ha già numeri da record.
La fotografia aiuta a capire, rende visibile ciò che non lo è, risveglia le coscienze. Una selezione di appuntamenti da non perdere fino alla fine del 2023.
L’autunno è anche la stagione delle grandi mostre d’arte. Ne abbiamo scelte in tutta Italia per scovare con l’occasione nuove sedi museali.