Il progetto era fortemente contestato da associazioni ambientaliste e comitati cittadini. Alla fine il Guggenheim di Bilbao ha fatto un passo indietro.
Il museo Guggenheim di Bilbao ha deciso di abbandonare l’ampliamento nella riserva naturale di Urdaibai. Il progetto era in ballo dal 2008 e prevedeva l’apertura di due nuove sedi dell’iconico museo di arte contemporanea dei Paesi Baschi: una nella città di Guernica, l’altra nella riserva nei pressi di Murueta.
Da tempo associazioni ambientaliste e comitati di cittadini contestavano il piano e il modo in cui avrebbe stravolto l’ecosistema locale. Le istituzioni politiche basche avevano detto che l’ampliamento sarebbe avvenuto a ogni costo, ma ora è arrivato il dietrofront che segna la vittoria dei movimenti cittadini e ambientalisti.
L’ampliamento del Guggenheim
I primi piani di ampliamento del Guggenheim, il museo di arte contemporanea aperto a Bilbao nel 1997 e che nel corso degli anni è diventato una vetrina della città basca e della provincia di Biscaglia, risalgono al 2008. Il piano che si è sviluppato nel corso del tempo è stato quello di uscire dalla città e costruire due nuove sedi distaccate nell’area naturale di Urdaibai, riserva della Biosfera Unesco dagli anni Ottanta. La prima in una fabbrica dismessa nella cittadina di Guernica, resa famosa dal quadro di Pablo Picasso, la seconda in un vecchio cantiere navale ancora in attività a Murueta, collegando le due sedi con una strada ciclopedonale.
Dal 2023 la cosa si è fatta più concreta con l’annuncio di uno stanziamento di 40 milioni di euro da parte del governo provinciale e dalla promessa, da parte del governo centrale spagnolo, di metterne altrettanti. Il progetto, appoggiato dalla Fondazione Guggenheim, dal governo basco e dalla gran parte delle autorità locali guidate dal partito autonomista cristiano-democratico (PNV), mirava a ridare slancio a un’area considerata dimenticata, attirando investimenti e creando nuovi posti di lavoro. Ma nel tempo si è creata una forte opposizione alla sua realizzazione.
L’opposizione di ambientalisti e cittadini
Associazioni e gruppi ambientalisti come Greenpeace, Wwf e Friends of the Earth, insieme a comitati composti dalla cittadinanza locale, hanno messo in campo una strenua resistenza contro il progetto di ampliamento del Guggenheim.
Bandiere e striscioni raffiguranti un enorme pesce, il Guggenheim, che ne divora uno più piccolo, la riserva di Urdaibai, sono comparsi sui balconi, lungo le strade e nelle piazze di Bilbao e del resto della provincia di Biscaglia. L’accusa è di non aver coinvolto la cittadinanza nel progetto, rifiutando ogni tipo di consultazione. È stato puntato il dito sul suo impatto ambientale, visto che tanto i lavori di costruzione quanto l’afflusso dei visitatori, stimati in 140mila all’anno, avrebbero stravolto un sito naturale fragile e protetto. Inoltre la piattaforma Guggenheim Urdaibai Stop, che ha guidato le proteste, ha denunciato gli ennesimi investimenti nella turistificazione in una provincia che necessiterebbe di risorse in altri settori, come infrastrutture, trasporti e servizi sociali.
Il fallimento del progetto
Le autorità locali inizialmente non si erano fatte influenzare dalle proteste. La presidente della provincia, Elixabete Etxanobe (del PNV), aveva detto che l’ampliamento del Guggenheim sarebbe avvenuto a ogni costo. Ma negli ultimi mesi la pressione della società civile contro il progetto si è fatta sempre più forte, sostenuta anche dal partito automista di sinistra di opposizione.
Già a fine 2023 l’ex governatore basco Íñigo Urkullu aveva annunciato un “periodo di riflessione” di due anni riguardo al progetto. In estate sono usciti i risultati preliminari di una consultazione pubblica non vincolante sull’ampliamento del Guggenheim, che ha visto una vittoria schiacciante – circa l’80 per cento – dei contrari. Inoltre sono emerse una serie di problematiche burocratiche e legali per il sito di Murueta, che avrebbero richiesto un forte rallentamento dell’iter di definizione del progetto. Alla luce di tutti questi elementi, il 18 dicembre il consiglio direttivo del museo ha annunciato l’abbandono del progetto di ampliamento nella riserva naturale di Urdaibai, decretando la vittoria della cittadinanza e dei gruppi ambientalisti. Il consiglio ha detto allo stesso tempo che “esplorerà nuove alternative per affrontare la sfida di elaborare una proposta che risponda all’obiettivo del museo di crescere”.
Siamo anche su WhatsApp.
Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.