![Cecil il leone vive ancora, i suoi cuccioli sono stati adottati dal rivale](https://cdn.lifegate.it/gvr1Eg3fy_3MPC0bOWVR_f9piPQ=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/cecil-zimbabwe.jpg, https://cdn.lifegate.it/cRW3HUdApF2y34PCLlDGOY5oqmk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/cecil-zimbabwe.jpg 2x)
È stato pubblicato un libro per bambini che racconta la vita di Cecil e del suo branco. Nonostante la morte l’eredità del leone più famoso del mondo è ancora viva.
Xanda, esemplare di leone di sei anni, subisce la stessa triste sorte toccata al padre, ucciso da un cacciatore di trofei nel 2015.
“Così son diventato mio padre, ucciso in un sogno precedente”, cantava De André, ed è anche il destino di Xanda, un leone (Panthera leo) di sei anni ucciso a colpi d’arma da fuoco da un cacciatore di trofei, proprio come era accaduto a suo padre Cecil, ucciso in una battuta di caccia precedente.
Cecil era un leone di tredici anni, simbolo e principale attrazione del parco nazionale di Hwange, in Zimbabwe, ucciso nel 2015 dal dentista statunitense Walter Palmer, scatenando l’indignazione internazionale.
Il grande felino, secondo quanto riportato dall’organizzazione Friends of Hwange trust, che si occupa della conservazione della biodiversità del parco nazionale di Hwange, sarebbe stato ucciso nei giorni scorsi fuori dai confini del parco nazionale, in quella che sarebbe dunque una legale battuta di caccia. Secondo le ricostruzioni Xanda sarebbe stato ammazzato poco fuori dal parco, ai confini con la foresta di Ngamo.
Per poter sparare a Xanda il cacciatore, la cui identità non è stata resa nota e cliente del cacciatore professionista Richard Cooke, avrebbe sborsato circa 45mila euro. Sembra assurdo che ancora oggi ci sia gente disposta a spendere migliaia di euro pur di uccidere un animale, e ancora più sorprendente è gli venga concesso il permesso di abbattere specie minacciate, come appunto il leone, classificato come “vulnerabile” dalla Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura.
L’uomo che ha premuto il grilletto e abbattuto uno dei predatori più maestosi del pianeta (che diecimila anni fa vivevano in quasi tutto il mondo mentre oggi sopravvivono in natura tra i 20mila e i 40mila leoni) era dotato di una regolare licenza, non ha violato alcuna legge, non quelle umane quantomeno. Ha però privato il mondo di un altro leone, solo per poter avere un trofeo da appendere in salotto.
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Sembra che Cecil, leone simbolo dello Zimbabwe, sia stato ucciso e decapitato da Walter Palmer, cacciatore di trofei statunitense.