Argentina. Addio a Hebe de Bonafini, fondatrice delle madri di Plaza de Mayo

Addio a Hebe de Bonafini: aveva fondato le madri di Plaza de Mayo nel 1977 dopo la scomparsa di due figli finiti tra i desaparecidos del regime militare.

  • Hebe de Bonafini è morta all’età di 93 anni, aveva fondato le Madri di Plaza de Mayo.
  • La sua battaglia iniziò nel 1977,  quando i suoi 2 figli finirono tra i desaparecidos.
  • Da Fernandez a Lula, da Morales a Maduro: tutto il Sud America la piange.

L’Argentina sta osservando tre giorni di lutto nazionale, dichiarato dal presidente Alberto Fernandez, per la morte di Hebe de Bonafini, una delle fondatrici del movimento delle donne di Plaza de Mayo, scomparsa lunedì 21 novembre all’età di 93 anni.

La signora Hebe era una figura molto popolare in Argentina, sin da quando nel 1977 si era messa a capo delle rivendicazioni delle madri argentine che chiedevano – e continuano a chiedere – la verità sui desaparecidos, gli oppositori della dittatura instaurata dai militari che a centinaia, tra il 1976 e il 1983, furono rapiti e mai più ritrovati.

La linea dura di Hebe de Bonafini

Ma Hebe de Bonafini, che in quel modo perse due figli e la nuora, ha continuato a fare campagna dopo la fine della dittatura, scontrandosi in maniera forte anche contro i governi democratici che, a suo avviso, non facevano abbastanza per far venire a galla la verità su quei ragazzi scomparsi: famoso soprattutto lo scontro con il presidente Carlos Menem, che nei primi anni Novanta aveva promosso due militari coinvolti nelle torture dell’epoca.

Chi sono le madri di Plaza de Mayo

La sua linea dura e oltranzista (nel 2001 fecero scalpore le sue dichiarazioni in cui si diceva “contenta” per gli attentati alle Torri Gemelle) nella rivendicazione della lotta per la verità creò anche delle fratture interne al movimento, che finì per scindersi con la costituzione di un gruppo più moderato, la Linea Fundadora.

In realtà fu proprio la signora Bonafini tra le prime 13 fondatrici del movimento, nel maggio 1977, subito dopo la desaparición dei suoi figli per opera dei soldati argentini: il gruppo di madri iniziò allora a organizzare proteste a cadenza settimanale in Plaza de Mayo, a Buenos Aires, davanti alla residenza presidenziale, portando sulla testa pannolini di stoffa e sciarpe bianche.

Ben presto la proteste incontrò il favore e l’appoggio dell’opinione pubblica argentina e internazionale, spinta dall’uccisione della prima leader del movimento, Azucena Villaflor. “Ci hanno arrestato, ci hanno picchiato, siamo venuti con le parrucche in modo che non potessero identificarci”, ha detto la signora Bonafini in una intervista di una quindicina di anni all’agenzia di stampa Reuters.

Una battaglia che unisce l’America Latina

“Con la scomparsa di Hebe de Bonafini abbiamo perso un combattente instancabile – ha twittato il presidente argentino Fernandez – Chiedendo verità e giustizia insieme alle Madri e alle Nonne di Plaza de Mayo, ha affrontato il genocidio quando il buon senso collettivo andava in un’altra direzione”.

Ma molti altri leader di sinistra dell’America Latina hanno voluto tributarle un omaggio, a partire dal neo-presidente del Brasile Luis Inacio Lula Da Silva, per il quale Hebe “ha dedicato la sua vita alla lotta per la memoria e la giustizia. Difensore dei diritti umani, ha contribuito a creare uno dei movimenti democratici più importanti dell’America Latina”. Ma sono giunti messaggi anche dal presidente venezuelano Nicolas Maduro, che la definisce “una donna preziosa, combattente e profondamente rivoluzionaria” che “sarà per sempre nei cuori del popolo venezuelano e latinoamericano”, e dal presidente boliviano Evo Morales: “La sua lotta instancabile e incorruttibile contro le dittature per la memoria, la verità e la giustizia – scrive – è un esempio per le nuove generazioni”.

 

 

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