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Buone notizie dal Delta del Po. Nati i piccoli di una delle più grandi colonie di fraticelli. Anche l’avocetta e il fratino hanno “messo su nido”
A fare la scoperta è stato un gruppo di esperti del WWF, i quali hanno potuto constatare come le condizioni della grande colonia, si stima sia la più grande attualmente in Italia, siano ottime, nonostante la grande perturbazione e i cali di temperatura registrati nei giorni scorsi.
Area di interesse unico, che racconta la storia antica e recente del fiume più lungo d’Italia, il Delta del Po da oggi ospita una colonia nidificante (non meno di 250 – 300) di fraticelli (Sternula albifrons), con i pulli di età compresa fra i 3 e i 15 giorni. Data la diminuzione di questa piccola sterna in tutta Italia, questo ritrovamento risulta ancora più importante: la laguna linea di confine tra il fiume e il mare è infatti l’habitat ideale per questa specie.
Più piccolo e agile di un gabbiano, dalle ali strette e lunghe, è in grado di rimanere fermo in aria, individuare la preda e tuffarsi in picchiata per catturarla. Nidifica in Europa e migra verso le coste occidentali dell’Africa durante il periodo invernale. Gli ornitologi pensano svernino nel Golfo di Guinea, zona ricca di cibo.
Non sono stati solo questi piccoli uccelli a trovare casa nella Sacca di Bottonera; a questi si è aggiunta l’avocetta (Recurvirostra avosetta), con una sola coppia con pulli nati da pochi giorni, giunta al termine della sua stagione riproduttiva. Stessa sorte per il fratino (Charadrius alexandrinus), con un paio di coppie rimaste con pulcini piccoli e la beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) con un solo nido.
Inoltre, come sottolineato dagli esperti del WWF, è interessante notare che nonostante vi sia una grande colonia di gabbiano reale (Larus michahellis) a poche centinaia di metri dall’isola, sullo scanno antistante, siano davvero trascurabili i tentativi di predazione da parte di questo uccello presso la colonia tutelata.
Ad ogni tentativo di incursione, una nuvola di agguerriti fraticelli accorrono in difesa dei nidi, vanificando la caccia dei gabbiani. Questo sta a dimostrare come sia importante mantenere l’habitat per tutte le specie che garantiscono così la catena alimentare.
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