Cammini e itinerari

Il treno per Versailles trasformato in reggia

Avvalersi della rete metropolitana o dell’Rer parigina espone sempre al lieve imprevisto di non sapere bene quale tipo di vetture aspettarsi: in alcune stazioni o tratte ci si imbatte in veicoli nuovi di zecca o dall’aspetto pressoché avveniristico, mentre in altri casi ci si ritrova purtroppo a salire su carrozze dall’aria piuttosto vetusta e trascurata.

Avvalersi della rete metropolitana o dell’Rer parigina espone sempre al lieve imprevisto di non sapere bene quale tipo di vetture aspettarsi: in alcune stazioni o tratte ci si imbatte in veicoli nuovi di zecca o dall’aspetto pressoché avveniristico, mentre in altri casi ci si ritrova purtroppo a salire su carrozze dall’aria piuttosto vetusta e trascurata.

Una gradevole sorpresa attende ormai da qualche anno i passeggeri diretti alla volta di Versailles, poiché a cinque dei treni giornalieri della linea C dell’Rer (Réseau express régional) che collegano Parigi con la sede della celebre reggia di Luigi XIV, è stato riservato un restyling del tutto particolare, finalizzato a ricreare all’interno di ciascun veicolo niente meno che i giardini e gli arredi abitualmente utilizzati dal Re Sole e dalla sua corte.

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Un angolo di reggia in ogni vagone

Pur consistendo semplicemente in una serie di trompe l’oeil fotografici, ovvero di immagini che, affisse sulle pareti interne di ciascun vagone, ricreano l’impressione visiva di stanze ed ambienti del castello, l’operazione è stata condotta con meticolosissima cura attraverso il combinato intervento dello staff tecnico dell’Sncf (la società ferroviaria nazionale francese), di quello del comune di Versailles e dei professionisti del museo.

Aggirandosi tra i sedili della rampa superiore o inferiore di ognuna delle carrozze a due piani, si possono ammirare alcuni celeberrimi gioielli della reggia, come la notissima e barocca Galerie des Glaces o Sala degli Specchi, che insieme alla Galerie des Batailles o ai giardini con vista sul lago Laton (recentemente restaurato) rappresentano alcuni degli angoli più riconoscibili della sontuosa dimora reale.

Il percorso fotografico-virtuale fruibile sul treno include tuttavia anche angoli meno noti ma ugualmente suggestivi, quali la stanza della regina, il Tempio dell’Amore e il Belvedere del Petit Trianon, la Biblioteca di Luigi XVI, il peristilio e la Galerie des Cotelles del Grand Trianon o l’interno della carrozza dorata costruita per la consacrazione di Carlo X.

 

Una tecnologia semplice ed efficace

L’opportunità di ammirare simili bellezze in un contesto così inusuale, rappresenta non soltanto un’originale anteprima di quanto si potrà poi osservare dal vivo una volta giunti a destinazione ma, a ben guardare, costituisce soprattutto una modalità inedita e particolarmente ingegnosa di valorizzazione del patrimonio artistico, nella fattispecie di un sito come Versailles addirittura inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

Osservare da vicino le immagini dei relativi capolavori non obbedisce dunque al mero intento di incrementare i flussi turistici ma serve innanzitutto a favorire una consapevolezza più diffusa dell’identità e delle attrattive di un territorio, ovvero a renderle più presenti e compenetrate nella quotidianità di francesi e stranieri.

La celebre Galleria degli Specchi a Versailles
La celebre Galleria degli Specchi a Versailles

Che si tratti di turisti in gita o di pendolari che vanno e tornano dal lavoro, il transito quotidiano di passeggeri che percorrono la tratta Parigi-Versailles è stimato infatti intorno alle 50mila persone al giorno. Per ciascuna di esse il treno Rer rappresenta il mezzo più economico per compiere tale tragitto (con un biglietto di andata e ritorno acquistabile a 7,10 euro, incluso l’ulteriore spostamento all’interno della metropolitana cittadina).

La stazione RER di Versailles
La stazione Rer di Versailles

Trasformare le vetture ferroviarie in frammenti di reggia è stato possibile predisponendo per ciascuna carrozza una sorta di maxi-puzzle di 941 pezzi, ovvero frammenti di immagini impresse su una pellicola speciale, sottile ma ultraresistente e pertanto concepita appositamente per resistere ad eventuali tentativi di lacerazione o atti di vandalismo.

Il metodo è apparso talmente proficuo ed efficace da indurre i francesi a moltiplicare iniziative simili, ad esempio creando il cosiddetto “treno dell’Impressionismo”, convoglio regionale che dalla gare di Saint-Lazare si dirige verso Giverny (villaggio natale di Claude Monet, in alta Normandia), Rouen e Le Havre, interamente tappezzato delle opere indimenticabili degli artisti che ritrassero quei luoghi.

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