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I responsabili denunciati dagli stessi Vigili del fuoco di Ragusa: 15 volontari sono indagati per truffa ai danni dello Stato e incendio doloso. Ma per il sindacato mancano oltre 5mila pompieri di ruolo.
Sono considerati, giustamente, gli eroi di un’estate funestata dagli incendi. Ma come in tutti i contesti, c’era qualche pecora nera: a Ragusa 15 volontari dei Vigili del fuoco, del distaccamento di Santa Croce Camerina, appiccavano incendi e simulavano richieste di soccorso al fine di percepire somme di denaro dallo Stato, per la precisione 10 euro per ogni ora di volontariato in caso di emergenze.
La polizia di Ragusa li ha scoperti, seguendo e arrestando per primo un volontario che, durante il turno di servizio, si assentava con la complicità dei colleghi per andare con il suo furgoncino ad appiccare incendi, per poi uscire con l’autobotte a spegnere le fiamme e percepire così le indennità.
Tutti i 15 volontari sono indagati per truffa ai danni dello Stato ed una parte di essi per incendio. Le indagini hanno avuto avvio grazie alla segnalazione del comando provinciale degli stessi Vigili del fuoco di Ragusa che aveva notato delle anomalie sul numero di interventi effettuati da una squadra rispetto alle altre, praticamente il triplo. L’operazione è stata denominata Efeso, come l’antica città dell’Anatolia il cui tempio di Artemide, considerato uno delle sette meraviglie del mondo, fu dato alle fiamme e distrutto nel terzo secolo avanti Cristo da un certo Erostrato solamente perché in cerca di notorietà.
Legambiente Sicilia ha già annunciato che si costituirà parte civile nel processo. “Chiediamo che vengano comminate pene esemplari – spiega il presidente Gianfranco Zanna –. Un disegno criminoso organizzato scientemente da volontari dei Vigili del fuoco, per soli 10 euro in più di indennità, non è solo sconfortante ma ci dimostra ancora una volta quanto l’ambiente ed il territorio, e la vita stessa dell’uomo, siano meno di zero per questi delinquenti. Appiccare il fuoco è un business che occorre contrastare”.
La vicenda apre però una ulteriore riflessione, quella sulla carenza di vigili del fuoco contrattualizzati in tutto il paese: il sindacato dei Vigili del fuoco (Conapo) ribadisce infatti che oggi mancano 3.314 pompieri di ruolo dai 32mila previsti per i compiti ordinari di soccorso pubblico e altri 2.000 pompieri di ruolo per la lotta agli incendi boschivi ereditata dalla soppressione del corpo forestale dello stato, situazione che costringe spesso a ricorrere ai volontari pagati a chiamata.
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