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Un incendio ha devastato il Museo nazionale del Brasile a 200 anni dalla sua apertura, distruggendo reperti come i resti umani più antichi d’America. Le cause del rogo sono ancora sconosciute.
20 milioni di opere d’arte e reperti archeologici potrebbero essere andati in fumo: un grave incendio ha colpito il Museo nazionale del Brasile, a Rio de Janeiro, inaugurato nel 1818. Le fiamme sono divampate domenica sera intorno alle 19:30 ora locale e non hanno causato vittime. I vigili del fuoco sono riusciti a domarle, anche se gli idranti più vicini all’edificio non funzionavano ed è stato necessario prelevare acqua dal lago.
“Oggi è un giorno tragico per tutti i brasiliani. 200 anni di lavoro, ricerca e conoscenza sono andati perduti”, ha twittato Michel Temer, presidente della nazione. Il museo vantava collezioni di grande pregio che includevano artefatti greco-romani, reperti dell’era precolombiana, ossa di dinosauro, il più grande meteorite mai rinvenuto sul suolo brasiliano e il cranio di Luzia, vissuta 12mila anni fa. Scoperti in Brasile, i suoi erano i resti umani più antichi d’America.
Incalculável para o Brasil a perda do acervo do Museu Nacional. Foram perdidos 200 anos de trabalho, pesquisa e conhecimento. O valor p/ nossa história não se pode mensurar, pelos danos ao prédio que abrigou a família real durante o Império. É um dia triste para todos brasileiros
— Michel Temer (@MichelTemer) 3 settembre 2018
I vigili del fuoco hanno assicurato di essere riusciti a mettere in salvo alcune opere, ma si ritiene che quasi tutto sia bruciato nell’incendio. Le cause del rogo sono ancora sconosciute, ma l’edificio non era in buone condizioni, aveva pavimenti in legno e conteneva oggetti facilmente infiammabili. Un impiegato del museo ha dichiarato all’emittente tv Globo che i fondi scarseggiavano. Luiz Duarte, vicedirettore, ha aggiunto che “il governo ha lasciato che il museo cadesse in disgrazia”. Alla fine del 2016, il senato ha approvato un piano di austerità che prevede la riduzione degli investimenti nell’ambito dell’educazione e della ricerca per vent’anni.
Dopo le Olimpiadi, il Brasile è scivolato in un periodo buio a causa delle difficoltà economiche, della corruzione e della violenza in aumento. L’incendio al Museo nazionale, per molti, è la metafora del declino del paese: “La tragedia di domenica è una sorta di suicidio nazionale. Un crimine contro le vecchie e le future generazioni”, ha scritto Bernard Mello Franco, noto editorialista, sull’O Globo. L’unica speranza è che quanto accaduto spinga al rinnovamento, ma nulla potrà restituirci le testimonianze che il fuoco ha cancellato.
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