
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
L’animale, una femmina di cinque anni, era detenuto in cattività in un villaggio. L’orango sarà curato e, appena possibile, rimesso in libertà.
Un gruppo di attivisti della Borneo Orangutan Survival Foundation (Bosf) e dell’Ente indonesiano per la conservazione della natura, hanno salvato un esemplare di orango albino. Il raro primate era tenuto prigioniero in gabbia in un villaggio situato nella reggenza di Kapuas Hulu, sull’isola di Kalimantan, la parte indonesiana dell’isola del Borneo.
L’orango, una femmina di cinque anni di età, ha occhi azzurri e un pelo chiarissimo, quasi bianco, che lo differenzia enormemente dai suoi simili, caratterizzati da occhi marroni e manto rossastro. Secondo i volontari della Borneo Orangutan Survival Foundation gli oranghi albini sono estremamente rari, circa un esemplare su 10mila, questo è infatti il primo esemplare che incontrano in venticinque anni di attività dell’organizzazione.
L’orango, seppur in discrete condizioni, è stato portato al centro di riabilitazione della Bosf per essere tenuto in osservazione. “La terremo sotto controllo per capire le sue condizioni di salute”, si legge in un comunicato diffuso dal sito web della Bosf. L’animale mostra i tipici comportamenti normali di un orango selvatico, potrà pertanto probabilmente essere presto rilasciato e restituito al suo habitat naturale.
Gli oranghi (Pongo pygmaeus) sono purtroppo a un passo dall’estinzione e sono classificati in pericolo critico dalla Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura. Questi pacifici primati sono minacciati dalla deforestazione dilagante che affligge le foreste del Borneo e di Sumatra e che ne sta rapidamente cancellando l’habitat. Secondo la Iucn sopravvivrebbero circa 100mila oranghi, contro i 288.500 del 1973, e il loro numero continuerà a ridursi e potrebbe arrivare a soli 47mila esemplari entro il 2025.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
Un’invasione che sta mettendo a rischio l’ecosistema lagunare e le attività ittiche. Tra scarsi monitoraggi e l’invito al consumo umano, si sta perdendo di vista il vero problema: la perdita di biodiversità.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Ora i giudici contrari al marco temporal, ovvero il processo di demarcazione per togliere le terre agli indigeni in Brasile, sono 4. Quelli a favore 2. Il 20 settembre si torna al voto.
In preda allo sconforto verrebbe da pensare che la convivenza tra uomini e grandi predatori sia definitivamente fallita. Tuttavia non ci si può né ci si deve arrendere.
Secondo un recente studio, il numero di leontocebi in Brasile ha raggiunto 4.800 individui, dopo aver combattuto con l’estinzione e la febbre gialla.
Cambiare il rapporto tra essere umano e squali porterebbe effetti a cascata sull’intero ecosistema marino. Il parere della biologa marina Melissa Cristina Márquez.
I lupi, come gli orsi, sono nel mirino della provincia di Trento. Un’ordinanza prevede l’abbattimento di due animali.
Gli eventi che hanno colpito Milano i giorni scorsi hanno distrutto anche l’apiario di Gorgonzola. La testimonianza di Marco Zucchetti, apicoltore hobbista.