
Il racconto delle violenze e dell’abbattimento dei maiali ospiti del rifugio Cuori Liberi, dopo l’ordinanza dell’Ats Lombardia per il contenimento della peste suina.
Dopo la chiusura di Green Hill comincia oggi il processo a Brescia, citati in giudizio i gestori, il direttore della struttura e il veterinario del centro.
Nonostante il nome evocativo e bucolico Green Hill non è una verdeggiante località di villeggiatura. Il nome apparteneva all’ultimo allevamento di cani destinati alla sperimentazione in vivo in Italia. L’allevamento di beagle di Montechiari è stato chiuso nel 2013 grazie all’applicazione di una direttiva europea che vieta di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati ai laboratori.
Il 23 giugno inizia a Brescia il processo contro i gestori della struttura. Gli imputati sono Bernard Gotti e Ghislane Rondot, cogestori e rappresentanti della società Green Hill 2001, Roberto Bravi e Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell’allevamento.
Gli animalisti hanno per anni denunciato invano le torture che i cani subivano all’interno della struttura, un ambiente inospitale fatto di capanni chiusi, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale, nel quale i cani nascevano per morire. Il processo potrebbe ora riconoscere le accuse avanzate dagli attivisti. Gli imputati sono accusati di aver privato i 2.639 cani beagle detenuti dei loro pattern comportamentali, ovvero di tutte le attività vitali e insopprimibili di ogni specie, sottoponendoli a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche. I cani sarebbero inoltre cresciuti in un ambiente inadeguato ad esprimere i comportamenti etologici propri della loro specie e sottoposti a paura e ansia, tanto da causare nei cani uno «stress cronico».
I vertici di Green Hill dovranno anche rispondere della morte di 104 cani e della soppressione di altri 54. Tra i protagonisti della chiusura dell’allevamento c’è la Lega anti vivisezione che ha sporto denuncia contro Green Hill. «Siamo convinti che le prove raccolte non possano lasciare dubbi sulla sentenza – ha dichiarato il presidente della Lav – questo processo sarà un bella prova anche per misurare la fiducia nelle istituzioni che hanno fatto e stanno facendo, solo il loro dovere. E avere una sentenza che possa far chiudere le altre Green Hill di tutti i tipi, ancora in mano al potere oscurantista e dittatoriale della vivisezione».
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il racconto delle violenze e dell’abbattimento dei maiali ospiti del rifugio Cuori Liberi, dopo l’ordinanza dell’Ats Lombardia per il contenimento della peste suina.
Uccisi dieci maiali del progetto Cuori Liberi, nel pavese: alcuni avevano la peste suina ma per i volontari non c’era alcun pericolo per l’uomo.
Ripercorriamo la vicenda che ha portato all’accusa dei responsabili del centro di allevamento di cani Green Hill.
Il ddl italiano contro la carne coltivata è una scelta antiscientifica, ideologica, che danneggia l’economia italiana, l’ambiente e gli animali.
In Italia, ogni anno, più di 2 milioni di mucche sono sfruttate nell’industria del latte. La sofferenza che subiscono questi animali deve finire.
Nel 2022, in Italia, 71mila cani sono stati abbandonati. Il randagismo resta una piaga soprattutto al centro sud. I dati sono diffusi da Legambiente.
Il pastore tedesco è una delle razze più famose e apprezzate. Nato in Germania, si è rapidamente diffuso per le sue abilità di difensore e guardiano
Il clima afoso, tipico delle estati mediterranee, può essere un problema per il gatto di casa. Ecco i consigli e gli accorgimenti giusti per aiutarlo
Lo scoiattolo è diventato un ospite abituale delle grandi città. Ma la sua presenza può essere nociva per altre specie animali, gli alberi e la vegetazione.