Le bombe hanno colpito tendopoli, edifici residenziali e un ospedale. Si tratta dell’ennesima violazione del cessate il fuoco a Gaza da parte di Israele.
Israele è tornato a bombardare la Striscia di Gaza, causando l’ennesima strage. Gli attacchi sono stati annunciati nella serata del 28 ottobre dal premier Benjamin Netanyahu, che ha parlato di una presunta violazione del cessate il fuoco, di cui non sono state fornite prove, da parte di Hamas. Le bombe hanno colpito tendopoli, edifici residenziali e un ospedale, con un bilancio provvisorio di circa 100 morti, tra cui almeno 22 bambini.
Da quando è stato raggiunto l’accordo di cessate il fuoco, a inizio ottobre, Israele l’ha violato numerose volte, sia attraverso una serie di attacchi che avevano causato oltre 90 morti, sia limitando l’ingresso degli aiuti umanitari.
Una nuova strage a Gaza
Nella serata del 28 ottobre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che una postazione di soldati dell’Israel defense force (Idf) è stata raggiunta da una raffica di spari a Rafah, nella Striscia di Gaza. E ha attribuito la responsabilità dell’attacco, di cui non sono state fornite prove, all’organizzazione palestinese Hamas. Netanyahu ha parlato di violazione del cessate il fuoco siglato a inizio ottobre e ha ordinato pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza.
I raid sono andati avanti per tutta la notte, concentrandosi in particolare su Gaza city. Come hanno raccontato testimoni sul campo, sono stati colpiti edifici residenziali, tendopoli e le bombe hanno anche raggiunto un ospedale. I video che arrivano dal territorio palestinese mostrano le persone intrappolate tra le macerie, edifici rasi al suolo e soccorritori che scavano a mani nude per cercare sopravvissuti. Il bilancio dell’offensiva israeliana è drammatico. Si contano almeno 100 morti, di cui 22 bambini, mentre il numero dei feriti è nell’ordine delle centinaia. Da parte sua, Israele ha annunciato la morte di un suo soldato nel sud di Gaza.
Quale cessate il fuoco?
Il presidente statunitense Donald Trump ha commentato la nuova offensiva israeliana dicendo che “il cessate il fuoco regge”. Ma la sensazione è che un vero cessate il fuoco non sia mai stato raggiunto a Gaza.
La strage causata dai bombardamenti israeliani delle ultime ore non è un episodio isolato. Nelle scorse settimane erano stati condotti altri bombardamenti che avevano causato almeno 90 morti, mentre Israele aveva anche limitato l’accesso dei camion umanitari nel territorio palestinese. A partire da inizio ottobre è sicuramente diminuita drasticamente la portata degli attacchi israeliani su Gaza, ma il genocidio del popolo palestinese non si è davvero mai fermato.
Siamo anche su WhatsApp.
Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.