Il Consiglio d’Europa critica l’esternalizzazione delle domande di asilo e esorta l’Italia a tutelare di più donne, comunità Lgbt e giornalisti
Gli italiani vorrebbero riconosciute le coppie omosessuali, ma l’Italia tentenna
Tre italiani su quattro vorrebbero che le coppie omosessuali venissero riconosciute ufficialmente dallo stato che, nel frattempo, prende – perde – ancora tempo.
L’Italia è l’unico paese (insieme alla Grecia) dell’Europa che siamo soliti definire occidentale a non aver riconosciuto in alcun modo il matrimonio tra coppie omosessuali o qualsivoglia altra forma di unione civile tra persone dello stesso sesso.
In Francia, in Spagna, ma anche nel Regno Unito, fino ad arrivare alla lontana Islanda e alla cattolicissima Irlanda, due donne o due uomini possono unirsi in matrimonio secondo le leggi dello stato. In Germania, in Austria, ma anche nella “rigida” Ungheria una coppia omosessuale può essere riconosciuta da una forma di unione civile.
In Italia no, in Italia due persone che si amano possono diventare coppia solo se sono di sesso opposto, altrimenti, per lo stato, non può esserci “amore”. Questo nonostante il parlamento e il governo guidato da Matteo Renzi abbiano più volte promesso l’adozione di una legge adeguata sul tema.
Se questo non bastasse, fa ancora più impressione sapere che secondo un sondaggio tre italiani su quattro sono favorevoli al riconoscimento delle coppie omosessuali (74 per cento), nonostante l’opposizione di un attore influente nel paese come la chiesa cattolica. La percentuale è superiore al 50 per cento anche se si considerano solo i cattolici praticanti in Italia: il 62 per cento, diviso tra chi si ferma al riconoscimento delle unioni civili (37 per cento) e chi vorrebbe addirittura il matrimonio (25 per cento).
Il sondaggio condotto dall’istituto Ipsos e pubblicato dal Corriere della Sera a firma di Nando Pagnoncelli, ha coinvolto 998 italiani.
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