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“Avevo letto il romanzo ‘L’Amore Fatale’ di Ian McEwan ancora in bozza e mi aveva colpito immediatamente” afferma il produttore Kevin Loader.
Un tranquillo pomeriggio in campagna è il teatro di un
incidente, un uomo cade da una mongolfiera, e il preludio a una
storia di amore “fatale”. Ricordando il dramma di cui è
stato testimone quel pomeriggio, Joe (Daniel Craig), si rende conto
dell’effetto che quell’incidente ha avuto sulla sua psiche
provata.
La decisione di andare a recuperare il corpo dell’uomo caduto
con un altro soccorritore, Jed Parry (Rhys Ifans), si rivela una
mossa… “fatale”.
Jed scopre per Joe una immediata attrazione che, con il passare
delle settimane, diventa sempre più intensa…Alla fine, le
ricerche di Joe lo conducono alla scoperta che Jed soffre della
sindrome di De Clerembault – una forma ossessiva di delusione
amorosa che abitualmente sfocia in forme violente.
E mentre gli eventi procedono verso una fine ineluttabile, un
grosso interrogativo investe non solo la sopravvivenza del rapporto
tra Claire, la fidanzata, e Joe, ma la loro stessa vita…
“Avevo letto il romanzo ‘L’Amore Fatale’ ancora in bozza e mi
aveva colpito immediatamente” afferma il produttore Kevin Loader.
“Mi aveva catturato sia per quello che tutti dicono, ovvero che
possiede le migliori 30 pagine iniziali di un qualsiasi altro
romanzo contemporaneo, sia perché aveva le caratteristiche
di genere – è la storia di un uomo braccato – ma è
anche un romanzo di idee, come d’altronde tutti i romanzi di Ian
McEwan. Pensai che la combinazione della situazione claustrofobica
con un simile inizio eccitante avrebbe assicurato un adattamento
cinematografico esplosivo”.Per il regista, Roger Michell, questo
film “è una riflessione sull’amore, un saggio sull’amore ed
ognuno ne trae le conclusioni che vuole…”
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