La Camera Usa ha approvato una legge a favore dei matrimoni gay

Il Respect for Marriage Act vuole rendere obbligatorio a livello federale il riconoscimento dei matrimoni gay, per evitare interventi della Corte Suprema.

  • La legge federale Usa non riconosce i matrimoni gay, garantiti però da una pronuncia della Corte Suprema del 2015.
  • Il timore è che i giudici conservatori della Corte possano ribaltare la decisione, come col diritto all’aborto.
  • Il Respect for Marriage Act, approvato dalla Camera e che ora passerà al Senato, vuole tutelare i matrimoni gay a livello federale.

La Camera degli Stati Uniti ha approvato una proposta di legge che tutela i matrimoni gay a livello federale. Dopo la pronuncia di giugno con cui la Corte Suprema ha limitato il diritto all’aborto, il timore è che altre conquiste statunitensi nel campo dei diritti e delle libertà possano presto trovarsi minacciate dai giudici sempre più conservatori. Il Respect for Marriage Act è stato proposto in questo senso, ottenendo la maggioranza dei deputati, compresi diversi voti a favore da parte dei Repubblicani. Ora lo scoglio è in Senato, dove difficilmente la legge verrà approvata.

Una manifestazione per i matrimoni gay a New York
Una manifestazione per i matrimoni gay a New York © Michael M. Santiago/Getty Images

L’opinione pubblica Usa a favore dei matrimoni gay

Una legge del 1996 approvata dall’amministrazione Clinton definisce il matrimonio come unione tra uomo e donna, di fatto affossando la possibilità dei matrimoni omosessuali. Nel 2015 però la Corte Suprema con la sentenza Obergefell v. Hodges ha ribaltato il quadro, stabilendo che la legislazione sui matrimoni gay spetta ai singoli stati e non vi sono impedimenti a livello federale in questo senso.

A oggi una trentina di stati americani hanno legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Tanto a livello politico quanto a livello di opinione pubblica, questo diritto gode infatti di una larga maggioranza: secondo un sondaggio del giugno scorso, il 70 per cento degli adulti statunitensi sono a favore di una legge federale che accolga i matrimoni gay. E se la percentuale tocca l’83 per cento nella galassia democratica, anche tra i repubblicani si raggiunge la maggioranza favorevole del 53 per cento

Numeri che ricordano il posizionamento dell’opinione pubblica sul diritto all’aborto, che però è stato recentemente soppresso dalla Corte Suprema, che ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade del 1973 che riconosceva l’interruzione di gravidanza. Secondo diversi analisti e anche alla luce di alcune dichiarazioni ambigue dei giudici conservatori della Corte Suprema, presto potrebbero essere riviste anche altre sentenze che riguardano diritti e libertà acquisiti da anni se non da decenni. I matrimoni omosessuali potrebbero essere tra questi.

I timori di un intervento della Corte Suprema

Nella giornata del 19 luglio la maggioranza della Camera Usa si è espressa a favore del Respect for Marriage Act, una proposta di legge che mira a tutelare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e interrazziali. Il testo renderebbe obbligatorio a livello federale il riconoscimento dei matrimoni gay, contrastando così l’eventualità che la Corte Suprema possa esprimersi al riguardo ribaltando la sua stessa sentenza del 2015.

A votare a favore alla Camera sono stati tutti i 220 deputati democratici, ma anche 47 deputati repubblicani. Tra questi anche la deputata del Wyoming Liz Cheney, nota perché nel 2021 si è scusata pubblicamente per la sua opposizione degli anni precedenti ai matrimoni gay e la cui sorella si è sposata di recente proprio con una donna. Ora la proposta di legge passerà al Senato, dove però difficilmente riuscirà a ottenere la maggioranza. Una fetta importante di repubblicani ha infatti annunciato ostruzione, sottolineando come si tratti di un’iniziativa legislativa di stampo prettamente politico e che i diritti delle coppie gay non sono a rischio. Rassicurazioni che fino a qualche mese fa sono state dette anche a proposito del diritto all’aborto, ma che si sono poi dimostrate non veritiere.

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