Lo scorso anno quasi 14 milioni di persone hanno visitato l’arcipelago delle Canarie. Troppi per i 2 milioni di abitanti.
In bici sulla Parenzana lungo un percorso “storico”
Parlare della Parenzana significa parlare di storia, delle vicende complicate vissute in un angolo d’Italia dove convivevano culture, popoli e lingue diverse. Questa ferrovia aveva come scopo, tra gli altri, proprio quello di unire queste terre e genti lontane e aprì i battenti nel dicembre del 1902, fortemente voluta dall’imperatore Francesco Giuseppe. Collegava la
Parlare della Parenzana significa parlare di storia, delle vicende complicate vissute in un angolo d’Italia dove convivevano culture, popoli e lingue diverse. Questa ferrovia aveva come scopo, tra gli altri, proprio quello di unire queste terre e genti lontane e aprì i battenti nel dicembre del 1902, fortemente voluta dall’imperatore Francesco Giuseppe.
Collegava la città di Trieste con altre 13 stazioni fino a Porec, nell’attuale Croazia. Trieste è a un’altitudine sul mare di 2 m, mentre la stazione più alta, quella di Grisignana, a 293 metri: un dislivello complessivo circa di 700 metri che il treno doveva affrontare durante ogni viaggio da Trieste a Porec.
Con l’arrivo degli autobus, più veloci ed economici, un treno infatti impiegava più di 7 ore da Trieste a Porec, la ferrovia parenzana iniziò ad andare in perdita gravemente e l’ultimo giorno di agosto del 1935 si fermò per sempre e si dice che i binari vennero smontati per essere trasportati in Abissinia, ma finirono sul fondo del mare con la nave.
Bello pensare che le stesse strade, gli stessi percorsi lenti di questo treno d’una volta, lascino il passo alle biciclette, anch’esse lente e anche a impatto zero, come piace a noi.
Il tracciato della vecchia linea ferroviaria Parenzana infatti è stato riadattato in gran parte a sentiero e pista ciclabile cosìi gli appassionati di bicicletta possono percorrere 80 km costeggiando i binari e, in certi casi, pedalandoci sopra. Da Visinada, in Croazia, fino alla Slovenia e poi ancora per 20 km oltreconfine.
Il dislivello è di quasi 700 metri, quindi per veri esperti: questo sito, che vi consigliamo di visitare prima di partire, offre tuttte le informazioni utili, comprese le altimetrie per sapere cosa vi aspetta!
Per il tratto istriano del percorso, andate invece a questo link: troverete molte delle curiosità storiche che caratterizzano questo percorso oltre che ad altre informazioni basilari per chi vuole pedalare così a lungo…
Alcune delle tappe della Parenzana vi faranno scoprire piccoli centri davvero suggestivi: Muggia, Le Saline di Sicciole, Montona e chiaramente Parenzo. Per una volta varchiamo i confini ma ne varrà la pena!
Se potete, salite in bicicletta a fine primavera, quando il caldo non è troppo torrido e i turisti non affolano queste località. Godetevi queste strade ricche di storia, di genti, suoni e culture diverse. Godetevi l’Italia e non solo.
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