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La pianta del mese. L’anturio
Pianta tropicale dal fiore a forma di cuore, una volta fiorita darà ai vostri interni un tocco di colore e di eleganza. Qualche consiglio su come coltivarla.
L’anthurium deve il suo nome proprio alla forma del fiore, con lo spadice – l’infiorescenza tipica – molto pronunciata: deriva dal greco anthos (fiore) e ura (coda). Arriva in Europa verso la fine dell’800 partendo dalle foreste tropicali del Sudamerica, dalla Colombia e dall’America Centrale, dove cresce spontaneamente.
Esistono numerossisime specie coltivate che donano alla pianta svariate tonalità di colori, dal rosso, al rosa, al salmone, al giallo pallido, al verde fino all’arancione. I fiori sono così sorprendenti, che sembrano di cera. Con una cura adeguata, ogni fiore può durare fino a 4-6 settimane. La pianta inoltre rientra nella lista di specie in grado di purificare l’aria, in particolare di abbattere l’ammoniaca presente nella stanza.
La coltivazione. Perché il vostro anturio resti in salute ha bisogno di un ambiente caldo e ben luminoso, anche se come moltissime piante tropicali, non ama la luce diretta. Lo si può posizionare quindi vicino ad una finestra, magari protetto da una tenda. La caratteristica di questa pianta è di prediligere terreni grossolani, quindi ricchi in ciottoli, sassi, pietruzze. Basterà attrezzare il vaso con un substrato vario, che faccia respirare le radici. Non ama gli sbalzi di temperatura e le correnti d’aria.
L’irrigazione deve essere costante, ma tollera bene anche brevi periodi di siccità. D’inverno, con il riscaldamento acceso, si può aumentare l’umidità intorno alla pianta spruzzando l’acqua direttamente sulle foglie. Se trattato adeguatamente, l’anturio può vivere in appartamento per molti anni. È considerato il fiore dell’amicizia.
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