
Sospesa la caccia nelle zone rosse. Ed è una buona notizia per tutti noi. Ma in Francia la sospensione è totale, almeno fino a dicembre.
La stagione della caccia sta finalmente finendo. Con due costanti. Una, le vittime. Due, secondo l’Eurispes 8 italiani su 10 sono contrari alla caccia.
Tra chiusure anticipate della caccia a diverse specie in Umbria, in Toscana, in Veneto, in Puglia e quasi in Friuli Venezia Giulia e un bollettino di guerra – sedici morti e 64 feriti, tra cui tre minori, da settembre dello scorso anno a gennaio – si conclude la stagione della caccia. Gli EcoRadicali hanno creato una mappa online sugli incidenti in Italia, tanto per capirsi.
Dei 64 feriti dell’ultima stagione venatoria, un quarto sono persone estranee alla caccia. Restringendo la cifra solo ai bambini, dal 2007 a dicembre 2015 sono stati uccisi undici minori, 23 i bambini feriti, secondo l’Associazione vittime della caccia.
Stando all’ultimo rapporto Eurispes otto italiani su dieci sono contrari alla caccia: è ancora favorevole solo un quinto della popolazione (21,2%), contro il 24,4% dello scorso anno.
Fare una stima degli animali uccisi è difficile. Ogni stagione venatoria prevede un massimo numero di animali che possono essere abbattuti, che naturalmente nessuno controlla né fa rispettare, perché è impossibile. Proiettando i dati del numero massimo di animali che possono essere uccisi ogni anno in Veneto, Lombardia, Sicilia e Toscana si arriva a 154 milioni di esseri viventi. Una cifra calcolata per difetto visto che i cacciatori è improbabile che rispettino collettivamente il numero massimo di animali da uccidere.
Secondo un calcolo basato sul numero medio di colpi esplosi annualmente da ciascun cacciatore, si è stimato che nel 1980 in Italia venissero utilizzate 1.100.000.000 cartucce, scese a circa 700.000.000 alla fine degli anni ’80 a seguito della diminuzione del numero delle licenze; sulla base di questi conteggi, la caccia regala al nostro paese qualcosa come 25mila tonnellate di piombo. Sarebbero 500 milioni le cartucce sparate in un anno, e a raccoglierle tutte se ne farebbe un mucchio di 11mila metri cubi. Numerose ricerche hanno dimostrato come il munizionamento da caccia rappresenti una fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l’uomo. Il piombo avvelena il terreno e le acque, facendo ammalare di saturnismo gli animali. E non solo.
Sospesa la caccia nelle zone rosse. Ed è una buona notizia per tutti noi. Ma in Francia la sospensione è totale, almeno fino a dicembre.
Inizia la caccia con le date di pre-apertura regionali. Ed è strage di specie in via di estinzione malgrado i ricorsi e gli appelli degli animalisti.
È la prima condanna per la caccia illegale di un lupo iberico in Spagna. 57mila euro di multa per i bracconieri.
È stato revocato il precedente divieto imposto da Obama e sarà possibile cacciare nelle riserve nazionali anche utilizzando esche e trappole.
Per la prima volta in diciassette anni, le due società baleniere dell’isola non andranno a caccia di balene durante la stagione estiva.
La regione, con un tempismo discutibile, ha presentato ricorso contro la sospensione del piano di abbattimento delle volpi in provincia di Lodi.
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Il governo del Botswana ha venduto all’asta le vite di trecento elefanti in cambio di cospicue somme di denaro da parte di facoltosi cacciatori di trofei.
La lista dei morti, dei feriti, delle specie protette e degli animali domestici ammazzati è, come ogni anno, vasta e inaccettabile.