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Ben sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro. È quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixè in occasione della presentazione dei dati Istat su occupati e disoccupati a novembre 2013. Oggi l’Istat ha diramato numeri non ottimistici sull’occupazione in Italia: 3 milioni 254 mila disoccupati, in aumento
Ben sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro. È quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixè in occasione della presentazione dei dati Istat su occupati e disoccupati a novembre 2013.
Oggi l’Istat ha diramato numeri non ottimistici sull’occupazione in Italia: 3 milioni 254 mila disoccupati, in aumento a novembre dell’1,8 per cento rispetto al mese precedente (+57mila) e del 12,1 per cento su base annua (+351mila). La crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2 per cento) che per le donne (+6,1 per cento). Gli occupati sono 22 milioni 292mila, in diminuzione dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente (-55mila) e del 2 per cento su base annua (-448mila).
Per quanto riguarda la situazione generale, Coldiretti rileva che la percentuale di quanti sono pessimisti per il futuro e pensano che la situazione peggiorerà sono il 35 per cento mentre al contrario sono il 51 per cento coloro che ritengono che non ci saranno cambiamenti e solo il 14 quelli convinti che ci sara’ un miglioramento. Oltre la metà degli italiani (53 per cento) teme per il futuro di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. Se il 42 per cento degli italiani vive infatti senza affanni, il 45 per cento riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre il 10 non ha oggi reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere.
Per uscire dalla crisi e sostenere la ripresa la maggioranza degli italiani (54 per cento) considera la produzione di cibo il vero motore dell’economia e il 18 punta sulla moda. Il cibo e la moda – conclude dunque Coldiretti – sono anche considerati trainanti anche per l’immagine dell’Italia e del Made in Italy all’estero rispettivamente dal 45 e dal 38 per cento degli italiani.
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