Beyond Zero

Le 10 cascate più belle da andare a vedere in Italia

Cascate, forre e gole simboleggiano la forza e l’instancabile lavorio della natura. Scopriamo le cascate più belle del nostro Paese.

La natura ci offre spettacoli magici e mozzafiato. Tra questi, quello delle cascate è uno dei più suggestivi, non solo per la sensazione di pace che trasmette ai visitatori, ma anche per la stimolazione sensoriale derivata dall’immersione totale nella natura circostante.

In Italia, le cascate sono presenti in qualsiasi regione, ma solo alcune sono in grado di garantire un’esperienza unica e indimenticabile. Ve ne segnaliamo dieci, le più belle.

Cascata del Toce, in Piemonte 

È considerata, senza timore di iperbole, la più bella, la più poderosa fra le cascate delle Alpi. Con il suo salto di 143 metri è una delle cascate più alte d’Europa. Dopo aver percorso uno splendido sentiero è possibile ammirarne la maestosità grazie ad un ponticello di legno appositamente costruito che si protende sulla cascata. La forza della cascata è stata imbrigliata dall’uomo per produrre elettricità, le acque del fiume Toce vengono raccolte in un bacino a monte della cascata e tramite una galleria raggiungono la centrale dell’Enel. La cascata è quindi visibile in tutta la sua potenza solo in alcuni periodi dell’anno. La Cascata del Toce, con la sua impetuosa bellezza, ha suggestionato artisti come Richard Wagner e Gabriele D’Annunzio.

Cascate dell’Acquafraggia, in Lombardia

Lo spettacolo mozzafiato di queste cascate ha impressionato anche Leonardo da Vinci che le ha menzionate nel suo “Codice Atlantico”, “Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere…”. Le cascate dell’Acquafraggia, dichiarate dalla Lombardia Monumento naturale, devono il loro fascino non solo al valore paesaggistico ma anche a quello geologico. Il nome deriva dal latino “acqua fracta”, ovvero acqua “spezzata” da cascate. La cascate hanno infatti origine dal Pizzo Lago a quota 3050 metri e da qui scendono verso il fondovalle, percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, con vari balzi e formando una serie di cascate. Il punto migliore da cui osservare le cascate è la loro sommità, raggiungibile dopo aver percorso un suggestivo sentiero che si dipana tra castagni, ginestre e rocce. Una deviazione conduce ad una sorta di terrazzo che sorge a poca distanza dalle acque impetuose e dà l’impressione di trovarsi all’interno della cascata.

Cascate delle Marmore, in Umbria

Patrimonio mondiale dell’umanità, la cascata delle Marmore è tra le più alte del Vecchio continente con un dislivello di 165 metri. La cascata si presenta come una scrosciante colonna d’acqua distribuita su tre salti che avvolge la flora circostante in una spumosa nuvola bianca. Importante è il ruolo che questo grandioso fenomeno naturale ha ricoperto nell’arte e nella letteratura, divenendo meta prediletta di quegli intellettuali che raggiungevano l’Italia per intraprendere studi sulla classicità. Il Parco delle Marmore offre un’ampia scelta di sentieri escursionistici per scoprire rocce e grotte che ne caratterizzano la geologia. Il territorio è caratterizzato inoltre da numerose specie vegetali e animali di particolare interesse, come l’efedra e il raro merlo acquaiolo. La cascata viene sfruttata per alimentare un sistema di centrali idroelettriche, è quindi visibile nella sua massima portata a orari prestabiliti.

Cascate del Serio, in Lombardia

Lo scrittore e scienziato bergamasco Giovanni Maironi ha descritto queste cascate come “il luogo dove rifarsi delle tante amarezze della vita”. Le cascate del Serio sono le più alte d’Italia con 315 metri di altezza e le seconde in Europa. Il fiume Serio, in località Valbondione, forma un triplice salto dando vita ad uno spettacolo di rara bellezza. I punti migliori per ammirare le cascate sono i grandi macigni, a monte della contrada Maslana, e la strada militare che porta al Curò. Attualmente, in seguito alla costruzione della diga, è possibile osservare la potenza della cascata per quattro volte l’anno.

Cascata dell’Aniene, in Lazio

La cascata dell’Aniene sorge in un territorio nel quale natura, storia e arte si fondono in maniera indissolubile. La cascata è nel parco Villa Gregoriana, che ospita l’antica acropoli di Tivoli, dominata dai famosi templi di Vesta e della Sibilla. La cascata vanta un grandioso salto di 120 metri ed è formata dal corso del fiume Aniene. Prima del salto il fiume si insinua in un fitto bosco caratterizzato da alberi secolari e cunicoli scavati dalle acque. Il paesaggio, al tempo stesso idilliaco e terribile, ha ispirato i paesaggisti Claude Lorrain e Poussin e il poeta Thomas Gray.

Cascate di Riva, in Trentino Alto Adige

Le Cascate di Riva, tra le più belle dell’Alto Adige, rappresentano uno spettacolo imponente, in grado di far sentire impotente il visitatore dinnanzi alla primigenia forza degli elementi. Sono formate da tre cascate, una più impetuosa dell’altra, la più grande si getta da una roccia verticale in 42 metri di profondità, in un vero e proprio abisso. L’estate è il periodo migliore per visitare le cascate, quando la loro portata raggiunge la massima potenza in seguito al disgelo del ghiacciaio delle Vedrette di Ries. In inverno le cascate sono meta di scalatori che si cimentano in difficili risalite dei corsi d’acqua ghiacciati. Per raggiungerle si imbocca il Sentiero delle cascate che conduce ad un impressionante ponte sospeso sullo strapiombo.

Cascata del Marmarico, in Calabria

In virtù dei 114 metri del suo salto questa cascata è la più alta della Calabria e dell’Appennino meridionale. La cascata nasce dal fiume Stilaro e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale Delle Serre, incastonata fra il Parco nazionale della Sila e quello dell’Aspromonte. Per raggiungerla ci si incammina in un sentiero sterrato che costeggia il fiume e che offre una varietà di panorami mozzafiato, con strapiombi sullo Stilaro, immersioni in tratti boschivi e ponti, per giungere infine, quasi senza preavviso, alla cascata.

Cascate dell’Acquasanta, nelle Marche

All’interno del magico scenario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sospese nel selvaggio versante settentrionale di Monte Rotondo, si trovano le affascinanti cascate dell’Acquasanta, uno degli itinerari più interessanti del parco, immerso nella misteriosa Valle dell’Acquasanta. Il sentiero che permette di raggiungerle parte dal comune di Bolognola e attraversandolo ci si imbatte in diverse cascatelle di differenti dislivelli e portate. Le cascate dell’Acquasanta sono in fondo ad una stretta gola e per arrivarci è necessario superare la diga che regola le acque per l’acquedotto.

Cascata dell’Acquacheta, tra Emilia Romagna e Toscana

Situata nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, la cascata è generata dal fiume Acquacheta che nasce sull’Appennino toscano in provincia di Firenze. Poco prima di passare per San Benedetto in Alpe si tuffa da uno spettacolare salto di arenaria, dividendosi in numerosi rivoli. Oltre che per l’elevato interesse naturalistico la cascata è meta di turismo anche per il valore culturale del luogo, che rientra nei cosiddetti “parchi letterari”. Dante Alighieri la nomina nella Divina Commedia (Inferno XVI: “Come quel fiume c’ha proprio cammino prima dal Monte Viso ‘nver’ levante, da la sinistra costa d’Apennino”.

Cascate di Molina, in Veneto

A pochi chilometri da Verona sorge il Parco delle Cascate di Molina, immerso in una meravigliosa oasi fatta di acqua, rocce e vegetazione rigogliosa. Il territorio è caratterizzato dall’abbondanza di acqua, grazie all’esistenza di sorgenti perenni presenti a nord del paese di Molina. L’attrattiva del parco non si riduce alle spumeggianti cascate ma offre una grande eterogeneità di paesaggi, come prati costellati di fiori, boschi secolari, aspri dirupi e forre. Di grande valore anche la Grotta di Fumane, abitata per un lunghissimo periodo dall’uomo di Neanderthal e poi dall’Homo sapiens dell’Aurignaziano. Il periodo migliore per visitare il parco è la terza domenica di luglio, in coincidenza con la festa delle cascate.

Immagine di copertina: la cascata di Riva. ©www.andrioli.com

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Coltivare la barba di Giove: segreti per un giardino rigoglioso

La barba di Giove, o Centranthus ruber, incanta per le sue fioriture prolungate e la resistenza alla siccità, rendendola una gemma nei giardini. Questa perenne illumina gli spazi dal tardo spring all’autunno con fiori che variano dal rosso vivace al bianco e rosa, attrattiva per farfalle e api. Non solo bella, ma anche ricca di