Liberi dai sostanze chimiche

Siamo avvolti da nuvole di chimica. Nell’aria, negli ambienti in cui viviamo, sui campi agricoli, nei cibi che apparecchiamo in tavola. Sono 80.000 le sostanze chimiche prodotte

Alcuni composti li conosciamo da tempo, di altri ignoriamo gli
eventuali effetti negativi. Una cosa è certa: permangono al
nostro interno per anni e anni. Li immagazziniamo nei gesti
abituali, nella vita di tutti i giorni.

Sul finire del 2006 il giornalista statunitense David Ewing
Duncan si è fatto prelevare 14 fiale di sangue per testare
la presenza di sostanze chimiche nel suo sangue. I risultati,
pubblicati sulla prestigiosa rivista americana National Geographic
(anche nella versione italiana) hanno riservato non poche sorprese.
Il primo momento della contaminazione avviene attraverso la
placenta e il cordone ombelicale e coinvolge parte della zavorra
chimica depositata nel corpo della madre; altre molecole
indesiderate, i pesticidi ad esempio, arrivano attraverso il latte
materno. Anche il momento dei primi giochi è a rischio, a
causa degli ambienti inquinati e del contatto con giocattoli con
sostanze chimiche. In età adulta si aggiungono altri
pericoli: profumi e shampoo contengono ftalati, composti che fanno
parte dei famigerati Pops (Persistant Organic Pollutant), sostanze
organiche e persistenti che possono determinare la perdita della
fertilità, lesioni al sistema riproduttivo, possibile cancro
dei testicoli, delle ovaie e del seno.

Il ruolo dell?alimentazione nella contaminazione globale di
inquinanti è considerevole. Lo afferma un rapporto del Wwf
secondo cui ben 119 sostanze tossiche appartenenti a 8 diversi
gruppi di composti chimici sono state rinvenute in 27 campioni di
alimenti di largo consumo provenienti da 7 paesi europei. Il
dossier del WWF ?La catena della contaminazione globale: il ruolo
dell?alimentazione” ci dice che la principale via di esposizione
alle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e
bioaccumulabili (come il DDT e i PCB banditi da decenni) è
l?alimentazione. La ?catena di contaminazione? è un percorso
complesso che i composti chimici compiono intorno al mondo: dai
produttori ai prodotti di consumo, alla fauna selvatica fino agli
esseri umani.

L?ultima minaccia degli insetticidi vecchi e nuovi riguarda le api,
che stanno subendo una vera e propria decimazione in tutto il
mondo. In particolare i neonicotinoidi utilizzati nella concia
delle sementi si sono dimostrati pericolosissimi per le api. In
Francia sono stati messi al bando e in non pochi Paesi si sta
riprendendo in esame la loro autorizzazione di vendita.

Per salvare le api, l?ambiente e il consumatore dal
bombardamento degli agrochimici che finiscono negli alimenti
è giunto il momento di impegnarsi in prima persona. Apitalia
promuove la sottoscrizione di un appello, sarà poi diffuso e
presentato alle autorità. Chiede una normativa più
efficace sulle sostanze chimiche. Chiede parlamentari europei il
bando delle sostanze più pericolose e l?applicazione del
principio di precauzione. L?imperativo è che siano fissati
requisiti severi per i produttori per garantire trasparenza
d?informazione su tali sostanze.

A cura di Massimo Ilari e Alessandro Tarquinio,
in collaborazione con Vita & Salute

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