
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
Ricercatori della Lancaster University hanno esaminato gli effetti delle politiche di Gateshead che dal 2015 vietano l’apertura di nuovi fast food d’asporto.
Limitare il numero di nuovi punti vendita di fast food in aree ad alta concentrazione di tali punti vendita porta a un minor numero di bambini sovrappeso e obesi: è quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dalla Lancaster University nel Regno Unito e pubblicata su Obesity.
I ricercatori hanno esaminato l’impatto delle politiche di pianificazione del Consiglio di Gateshead, nel nord-est dell’Inghilterra, che nel 2015 hanno impedito che qualsiasi proprietà commerciale esistente venisse convertita in un fast food da asporto. Obiettivo del provvedimento, diminuire la percentuale di bambini di 10 e 11 anni obesi dal 23 per cento al 10 per cento entro il 2025. I quartieri di Gateshead sono stati valutati con aree comparabili nel nord est del Paese.
Analizzando i dati tra il 2012 e il 2020, in tutto il distretto, gli studiosi non hanno riscontrato alcun cambiamento significativo nel sovrappeso e nell’obesità infantile tra Gateshead e le aree di confronto. Tuttavia, hanno scoperto che, tra le aree con la più alta percentuale di fast food, i quartieri di Gateshead (dove l’apertura di nuovi fast food era stata bloccata) erano associati a una riduzione statisticamente significativa del 4,8 per cento di sovrappeso e obesità infantile rispetto ai quartieri corrispondenti nel nord est.
“Le politiche di pianificazione possono contribuire agli sforzi per ridurre il sovrappeso e l’obesità infantile”, ha affermato Heather Brown della facoltà di Salute e medicina della Lancaster University, tra gli autori dello studio. “Inoltre, dato che i fast food si trovano in maggiore densità nelle comunità più svantaggiate, tali politiche possono aiutare a ridurre le disuguaglianze sanitarie”.
“Creare ambienti che supportino l’accesso a cibo sano e conveniente è una delle più grandi missioni di sanità pubblica della nostra generazione”, ha dichiarato Alice Wiseman, direttore della Sanità pubblica presso il Consiglio di Gateshead e il Consiglio di Newcastle. “La sfida del peso sano e dell’accesso a cibo nutriente è complessa, in continua evoluzione e difficile da risolvere. Non esiste una soluzione miracolosa e sono necessari diversi interventi per creare un cambiamento reale, impattante e duraturo”.
Secondo i dati dell’Oms, in Europa 1 bambino su 3 è obeso o sovrappeso (29 per cento dei ragazzi e 27 per cento delle ragazze). Per ridurre il fenomeno, sono state individuate tre azioni specifiche: la prevenzione attraverso un’alimentazione corretta fin dalla gravidanza; la regolamentazione dell’industria alimentare e delle bevande con tasse sullo zucchero, etichette trasparenti e limitazione del marketing; la promozione dell’attività fisica con una progettazione della politica sui trasporti e ginnastica a scuola.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.