Troppi turisti impedivano agli abitanti del barrio del Park Güell di prendere il bus 116. Così il Comune l’ha fatto sparire da Google maps.
Origini della lingua tibetana
Le origini della lingua tibetana scritta risalgono al periodo della prima introduzione del buddismo in Tibet. nella prima metà del settimo secolo dopo Cristo
In seguito all’occupazione cinese del Tibet, avvenuta nel 1950,
un gran numero di tibetani lasciò il proprio paese fondando
numerose comunità sul territorio indiano, nepalese e in
alcuni paesi occidentali. L’estensione (circa 3.000.000 di Km2) e
le difficoltà di comunicazione all’interno di questa vasta
area montagnosa hanno determinato la proliferazione di numerosi
dialetti locali spesso molto diversi tra loro e di difficile
comprensione per gli stessi tibetani.
Le origini della lingua tibetana scritta risalgono al periodo della
prima introduzione del buddismo in Tibet. Secondo la tradizione,
nella prima metà del settimo secolo dopo Cristo, il re
Songtsen Gampo inviò nel Kashmir il suo primo ministro,
Thönmi Sambhata, per studiare il sanscrito e la letteratura
buddista.
Quest’ultimo, al suo ritorno in Tibet, inventò un nuovo
alfabeto e compose la prima grammatica in lingua tibetana.
L’alfabeto tibetano è composto da 30 caratteri, derivati
dalle 50 lettere degli alfabeti indiani di quell’epoca, ed è
caratterizzato da un’elegante accentuazione delle linee curve.
La scrittura tibetana, in linea con quella indiana, è un
tipo di scrittura sillabica contraddistinta da segni specifici per
i diversi timbri vocalici e procede, fatta eccezione per alcune
sillabe o complessi consonantici, orizzontalmente da sinistra a
destra.
Per scrivere, i tibetani utilizzano cannucce di legno o di
bambù appuntite o tagliate e fogli di carta fibrosa e
resistente ricavati dalla parte interna della scorza di un
particolare tipo di arbusto.
Nei libri tibetani, le pagine iniziali e di chiusura riportano
spesso illustrazioni miniate. I fogli che costituiscono un volume
sono scritti sulle due facciate, impilati senza rilegatura, avvolti
in un drappo di seta o di cotone e posti tra due pesanti blocchi di
legno finemente intagliato a loro volta tenuti assieme da un nastro
di stoffa pregiata.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sono 42 le escursioni guidate in programma per il 13 e 14 aprile in tutte le regioni del paese. Un’occasione unica per scoprire il territorio.
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Cinque borghi strappati, con fatica, al mare. L’estrema Liguria orientale un luogo unico.
Vince il titolo di Borgo dei borghi Peccioli, in provincia di Pisa, un museo a cielo aperto di arte contemporanea dal nucleo medievale.
Il turismo escursionistico è una delle forme di viaggio più sostenibili da praticare. E fra i cammini più affascinanti c’è quello che conduce al sito incaico del Machu Picchu, nelle Ande peruviane.
Barcellona, colpita dalla crisi idrica, userà i proventi del turismo di massa per efficientare 170 scuole. Un esempio per molte città, tra cui Venezia.
Viaggio culturale fra le dune del Sahara, in Marocco, tra le antiche fortezze che custodiscono la saggezza berbera e i misteri dei Tuareg. Un incontro basato sul rispetto di popoli fieri e antichi.
I numeri dei flussi turistici da e per l’estero sono tornati ai livelli pre-pandemia, ma è cambiata la sensibilità verso l’impatto generato. Anche in Italia, dove si punta su inclusività e rigenerazione.
Il Touring club italiano ha premiato 4 nuovi comuni del centro e sud Italia, portando così a 281 le località Bandiera arancione.