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Valori di Pm10 sopra la soglia per il quarto giorno consecutivo: in Lombardia scattano le misure di primo livello contro l’inquinamento. Salve solo Varese, Lecco e Sondrio.
I dati di Arpa Lombardia sulla concentrazione di Pm10, il particolato presente nell’aria con un diametro pari o inferiore a 10 micrometri, lunedì 19 febbraio hanno registrato un superamento in nove province della regione, per il quarto giorno consecutivo, i limiti massimi consentiti (50 millesimi di grammo al metro cubo di media giornaliera) facendo così scattare le misure di primo livello, che entrano in vigore a partire dalla mattina di oggi, 20 febbraio. Le province lombarde interessate sono Milano, Monza e Brianza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia (9 su 12, si “salvano” solo Varese, Lecco e Sondrio, ovvero le province montane e pedemontane).
Qui potete trovare le rilevazioni ufficiali dell’Arpa Lombardia
Le misure di primo livello prevedono anzitutto, in tutti i comuni delle province coinvolte, il divieto di combustioni e di accensione di fuochi all’aperto: forse non tutti lo sanno, ma la combustione del legno contribuisce per il 29 per cento all’inquinamento dell’aria delle città.
Le misure di primo livello principali riguardano però le limitazioni al traffico: nei comuni con più di 30mila abitanti delle province coinvolte è previsto lo stop alla circolazione, nella fascia 7.30-19.30, per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche dotati di filtro antiparticolato e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In, il tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, sono soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti.
Alcune limitazioni riguarderanno anche il riscaldamento: sarà vietato tenere temperature superiore a 19 gradi Celsius nelle abitazioni private e negli esercizi commerciali, e utilizzare generatori a legna per il riscaldamento domestico (in presenza di un impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 stelle compresa.
Infine, limiti anche per l’agricoltura: in tutti i comuni delle province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati (la matrice organica con un contenuto variabile di umidità che deriva dal trattamento anaerobico di scarti e residui organici), dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo interramento immediato.
Dall’inizio dell’anno, la sola Milano ha sforato già per 17 volte i limiti giornalieri di Pm10. Nonostante questo, l’assessore all’Ambiente e clima della Regione Lombardia, Giorgio Maione, si dichiara ottimista osservando i dati su base annuale. “Le misure sul miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia proseguono”, dichiara Maione. “Investiremo anche quest’anno – prosegue – 30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”.
“Negli ultimi 20 anni – ricorda l’assessore Maione – le misure adottate dalla Regione, gli investimenti fatti dalle imprese e i comportamenti virtuosi dei cittadini hanno portato a una riduzione del 39 per cento delle concentrazioni di Pm10 e del 45 per cento delle concentrazioni di No2 (biossido di azoto, ndr). Questi sono i dati di sistema sui quali calibrare le politiche ambientali. Nel frattempo, in considerazione delle condizioni meteo che determinano il ristagno degli inquinanti al suolo attiviamo le misure temporanee previste dalla norma”.
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