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In occasione dell’Earth Day, il mondo scientifico si mobilita a sostegno della ricerca e contro gli oscurantismi, oggi più che mai reali. Ambiente, salute, cambiamenti climatici i temi da tutelare.
Per qualche giorno, Roma diventa la capitale dell’ambiente. Partirà infatti dal Pantheon, alle 16 di sabato 22 aprile, per terminare in piazza Campo de’ Fiori, ai piedi della statua di Giordano Bruno, simbolo della resistenza della ragione all’oscurantismo, la prima Marcia per la scienza. “Abbiamo scelto la data del 22 come fil rouge con il grande negazionismo climatico intrapreso dall’amministrazione Trump“, spiega Roberta Caffarotti, responsabile scientifica di Earth Day Italia. “Ma questo è solo uno degli aspetti: mentre la scienza è stata al centro delle decisioni politiche negli anni precendenti, nel tempo si è persa questa collaborazione. Vogliamo che il mondo scientifico torni a dialogare con i decisori politici”.
Organizzata in occasione dell’Earth Day, giornata dedicata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul rispetto del pianeta, anche in questo caso deve i natali agli Stati Uniti. La Science March si terrà lungo il Mall di Washington, uno dei luoghi simbolo della nazione per risvegliare coscienze e menti. “La Science March è il primo passo di un movimento globale per difendere il ruolo fondamentale che la scienza svolge nella nostra salute, sicurezza, economie e governi”, recita il manifesto della mobilitazione.
Ciò che stiamo vivendo in questi giorni è una costante interferenza della politica e degli interessi economici su questioni che interessano tutti i cittadini e alle quali la scienza tenta e dà delle risposte grazie a ricerca e metodo. Cambiamenti climatici, ambiente, salute sono temi fondamentali per la società odierna. E se vengono minate le fondamenta, il rischio di scelte oscurantiste e al di là del “bene comune” sono più che reali.
“Il tentativo tutt’ora in atto di caratterizzare i risultati delle ricerche scientifiche come una mera opinione di parte, che ha dato al Governo Federale statunitense la legittimità di rifiutare l’evidenza scientifica, è un problema urgente e critico. È arrivato il momento, per le persone che supportano la ricerca scientifica, di prendere posizione pubblicamente. Anche nel nostro Paese”, si legge sul manifesto della Marcia per la Scienza. “Un altro aspetto su cui vogliamo attirare l’attenzione è che la scienza va comunicata“, continua Caffarotti. “C’è la necessità e la consapevolezza del mondo scientifico di comunicare verso l’esterno in maniera differente”. Il claim scelto per l’iniziativa infatti è “Science not silence”.
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Dal 19 al 25 aprile aprirà inoltre i battenti il Villaggio per la Terra, sulla Terrazza del Pincio e al Galoppatoio di Villa Borghese, uno spazio pensato per tutti, dai piccoli alle famiglie, agli studenti e agli esperti e studiosi delle tematiche ambientali. Ci saranno laboratori, spettacoli, forum istituzionali e corsi a tema e un villaggio sportivo realizzato con il Coni con 30 discipline. Un’intera settimana dedicata al pianeta e alla sua conoscenza. “Le grandi questioni ambientali hanno necessità della forza della scienza. Vogliamo unire due mondi che fino ad oggi non sono stati necessariamente uniti”, conclude Roberta Caffarotti. “Pensiamo che scienza e ambientalismo debbano dire la loro e che debbano dialogare con il resto della società civile”.
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