Micromobilità elettrica, il presente (e il futuro) degli spostamenti urbani

Monopattini, e-bike e scooter: nei centri urbani la micromobilità elettrica accelera sempre di più. Ne abbiamo parlato con Alessandro Summa, Ceo di Platum.

Molte grandi città stanno puntando con decisione sulla micromobilità elettrica e sulla mobilità dolce. Una scelta che sta contribuendo a modificare radicalmente le abitudini di spostamento dei cittadini all’interno degli spazi urbani. Meno inquinamento e rumore, più salute e vivibilità: togliere spazio alle auto in favore di biciclette, monopattini e scooter elettrici ha molti impatti positivi sulla qualità di vita delle persone. Ne abbiamo parlato con Alessandro Summa, Ceo di Platum. Nato nel gennaio dello scorso anno, Platum – The Platform of Urban e-Mobility è un brand di MT Distribution, azienda di Calderara di Reno che si è da tempo specializzata nello sviluppo di progetti per la mobilità urbana. Situata nel cuore della motor valley dell’Emilia-Romagna, questa realtà specializzata nella produzione di monopattini elettrici, e-bike e (presto) scooter collabora con importati brand dell’automotive e delle due ruote, tra cui Ducati, Lamborghini, Jeep, Aprilia e VR46, e ha un obiettivo ambizioso: plasmare la mobilità elettrica urbana del futuro.

L’esempio delle “città 30” e di Milano, Bologna e Parigi

Le grandi città italiane ed europee stanno cercando le soluzioni più adatte per favorire la migliore coesistenza possibile tra i diversi mezzi di trasporto. “Nel nostro paese – spiega Summa – Milano è senza dubbio quella che sta andando con maggiore convinzione nella giusta direzione, limitando il traffico nelle zone centrali e creando al contempo piste ciclabili per favorire la mobilità dolce”. Si tratta, d’altronde, di un percorso già avviato con le “città 30” a partire da Bologna, oltre che di un orientamento che arriva dall’Unione europea.

Tutto ciò, aggiunge Summa, “sta portando un numero sempre maggiore di persone a muoversi abitualmente nelle città su bici, monopattini e scooter elettrici”. Platum è una realtà molto attiva non solo in Italia, ma anche sui mercati esteri: “Il Belgio e l’Olanda sono due paesi da prendere come esempio virtuoso in materia di mobilità sostenibile”. Ma se parliamo di grandi metropoli è Parigi – che pure ha recentemente detto addio ai monopattini in sharing – la “prima grande città cosmopolita che sta andando totalmente in direzione della mobilità dolce e della micromobilità”. Non a caso, in seguito allo stop imposto ai veicoli in condivisione, si è registrato un deciso aumento delle vendite di monopattini elettrici nella capitale francese.

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Platum si è specializzata nello sviluppo di progetti per la mobilità urbana © Platum

Micromobilità e non solo: i progetti di Platum

A proposito di monopattini elettrici, con questo mezzo è partita l’attività dell’azienda italiana “con la convinzione che sia il veicolo ideale per percorrere l’ultimo miglio in maniera ecologica, veloce, dinamica e anche divertente”. Il secondo step ha riguardato le bici e già si sta lavorando a nuove tipologie di e-bike rispetto a quelle attualmente presenti in catalogo. Con il prossimo passo si salirà invece “di cilindrata” con l’e-Moped, il primo scooter elettrico.

Al di là degli sviluppi sul mercato, l’azienda è costantemente al lavoro nell’ottica della sostenibilità. “Siamo partiti da un anno e mezzo – racconta Summa – concentrandoci su tre pilastri principali. Il primo riguarda la catena della supply chain, con l’obiettivo di ridurre le emissioni legate ai trasporti e alla logistica; il secondo concerne i nostri prodotti, cercando di utilizzare materiali il più possibile green e riciclabili; l’ultimo, infine, riguarda l’organizzazione interna, per favorire gli spostamenti dei nostri dipendenti su monopattini e bici elettriche al posto delle auto”. Porsi sul mercato come uno dei principali attori della mobilità elettrica del futuro presuppone, d’altronde, anche un percorso interno di riduzione e compensazione delle emissioni.

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