Ormai è rottura tra l’Italia e la Francia sui migranti dopo il caso Ocean Viking

La Ocean Viking è sbarcata a Tolone con 230 migranti, ma la Francia sospende l’accordo di redistribuzione migranti e accusa il governo italiano.

Settimana scorsa sono sbarcati i 230 migranti che erano bordo della Ocean Viking, la nave della Ong francese Sos Mediterranée approdata a Tolone, nel sud della Francia, dopo due settimane di navigazione. L’unica, delle quattro che fino a pochi giorni fa solcavano il Mediterraneo con a bordo in tutto oltre mille persone recuperate da barchini alla deriva partiti dalla Libia, a non aver mai ottenuto l’autorizzazione a entrare in un porto italiano.

Ma se l’odissea marittima dei profughi può dirsi conclusa, lo scontro tra l’Italia e la Francia continua: i due governi si rinfacciano a vicenda la mancata accoglienza, Parigi parla perfino di “assenza di umanità” da parte di Roma, e annuncia ritorsioni.

Migranti, la Ocean Viking è finalmente sbarcata a Tolone
La Ocean Viking è finalmente sbarcata a Tolone © SOS Mediterranee

Migranti, l’irritazione della Francia

Tutte le persone a bordo della Ocean Viking sono state fatte scendere. Ma, ha sottolineato Camille Chaize, portavoce del ministero dell’Interno  Gérald Darmanin transalpino in una intervista a BfmTV, tecnicamente non sono stati accolti in Francia: “Non sono ammessi in territorio francese”, bensì “in una zona d’attesa internazionale chiusa e messa in sicurezza”: si tratta di Giens, una penisola a est di Tolone, dove i migranti resteranno per un massimo di 20 giorni, per poi essere ricollocati. “In questo momento, 11 Stati europei si sono già impegnati a ricollocare 175 dei 234 passeggeri dell’Ocean Viking. La Francia può contare sull’appoggio dei suoi partner. Li ringraziamo calorosamente. La solidarietà europea è un successo” ha detto Darmanin.

Ma non è tutto: due giorni fa, in seguiti ai ripetuti no dell’Italia alla concessione di un porto sicuro, per la Ocean Viking, il ministro degli Interni Gérald Darmanin aveva criticato la “scelta incomprensibile” e contraria al “diritto internazionale” dell’Italia, di non concedere lo sbarco alla nave francese, e annunciato la sospensione “con effetto immediato” della prevista accoglienza di 3.500 migranti attualmente in Italia secondo l’accordo volontario di ricollocamento stabilito a livello europeo. Una decisione confermata domenica 13 novembre dal portavoce del governo francese Olivier Veran: “Se l’Italia non mantiene l’impegno fondamentale nel meccanismo di solidarietà europea, non faremo quanto era stato previsto, ovvero accogliere 3.000 migranti attualmente sul territorio italiano”.

Quei ricollocamenti finora disattesi 

Si tratta di un accordo che era stato raggiunto su base volontaria la scorsa estate da 14 dei 27 Paesi membri dell’Unione europea, poi diventati 19, per la relocation di almeno 10mila richiedenti asilo dai paesi di prima accoglienza, che nella stragrande maggioranza dei casi sono Italia, Grecia, Spagna, Malta e Cipro.

Al momento però solamente tre Paesi avevano quantificato il proprio impegno ad accogliere, e per l’esattezza la Francia (tremila migranti l’anno, non 3.500 come dichiarato da Darmanin), la Germania (3.500 migranti l’anno) e l’Irlanda (350 migranti l’anno). Ora la Francia non solo ha annunciato di voler sospendere la propria adesione all’accordo, ma ha anche chiesto “a tutti gli altri partecipanti al meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso”. Inoltre, Parigi rafforzerà i controlli al confine con l’Italia, in particolare a Ventimiglia: da lì infatti, quotidianamente, decine e decine di transitanti sbarcati in Italia ma non identificati cercano di superare la frontiera e far richiesta di asilo in Francia o proseguire per il Nord Europa o la Germania, le mete più ambite dai migranti. Molto più dell’Italia.

Se infatti è vero, come afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che “la Ocean Viking è la prima nave di una ong che abbia mai attraccato in Francia, porta con sé 234 migranti (in realtà 230, perché 4 erano già stati evacuati per motivi medici, ndr) e questo ha generato una reazione dura verso una nazione che ha fatto entrare quasi 90mila migranti dall’inizio dell’anno”, e che nell’accordo si prevede che dovrebbero essere ricollocate 8mila persone, finora ne sono state ricollocate 117, di cui solamente 38 in Francia”, è vero anche che, secondo i dati del Parlamento europeo, la Germania conta oggi 1,49 milioni di rifugiati e 230mila richiedenti, la Francia 543mila rifugiati e 82mila richiedenti, l’Italia “appena” 191mila rifugiati e 53mila richiedenti (con tempi di attesa che spesso superano i 365 giorni, ciò che rappresenta il vero problema dell’accoglienza italiana).

La lotta per la vita nel Mediterraneo 

Almeno 20.182 donne, bambini e uomini hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale dal 2014 e dall’inizio dell’anno sono stati documentati almeno 1.337 decessi. Sos Meditrranée, proprietaria della Ocean Viking, sottolinea che “i tentativi di bloccare le imbarcazioni dei cittadini stanno riducendo la capacità di soccorso e aumentando il numero di persone che annegano nel Mediterraneo centrale”. Tra l’altro, non sono certo le navi delle ong a favorire l’arrivo di migranti in territorio europeo: durante i giorni delle crisi per i mille a bordo di Humanity 1, Geo Barents, Ocean Viking e Rise Above, almeno dieci volte tanti ne sono sbarcati a Lampedusa, in Sicilia o in Calabria su imbarcazioni autonome, o intercettati dalla Guardia Costiera italiana a poche miglia dalla costa, spesso ridotte in condizioni ben peggiori di quelle a bordo delle navi non governative.

Il sindaco di Lampedusa ha parlato di “bollettino di guerra” dopo che, a distanza di un giorno l’una dall’altro, una donna e un neonato di 20 giorni sono morte per ipotermia subito dopo lo sbarco. “Contiamo di ripartire molto presto, entro poche settimane. Niente ci farà rinunciare all’imperativo del soccorso in mare, è criminale lasciare questo spazio marittimo senza le risorse necessarie per il salvataggio”, ha garantito Sophie Beau, co-fondatrice e amministratore delegato di Sos Mediterranée.

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